Ex Meccanò di Firenze, dall'abbandono alla rinascita: il progetto anti-degrado e il rilancio per sport ed eventi
Via libera al bando per l’affidamento al Terzo settore. L’idea è farne la nuova “porta” delle Cascine per provare a contrastare spaccio e vandalismi. Galgani: «Così valorizziamo l’area»
FIRENZE. Dopo anni di degrado e promesse disattese, l’ex Meccanò di Firenze è pronto a cambiare pelle. Lo chalet ottagonale al centro del parco delle Cascine, completato nell’ottobre 2024, sta per diventare un presidio culturale, sportivo e sociale, grazie a un nuovo bando lanciato dal Comune. La formula scelta è quella della “co-programmazione”: una chiamata pubblica rivolta agli enti del Terzo Settore per definire insieme le attività che animeranno lo spazio, tutti i giorni, dalla mattina alla sera. A illustrarne i contenuti è la vicesindaca e assessora all’ambiente Paola Galgani: «Disegniamo il futuro dello chalet insieme al Terzo Settore. Qui vogliamo attività culturali e sportive per tutti. Dopo i lavori di riqualificazione, ora completi, apriamo una nuova fase: costruire un progetto condiviso, sostenibile e continuativo, che valorizzi l’area e i servizi al parco». L’obiettivo è duplice: da un lato evitare che la struttura, costata quasi un milione di euro, resti inutilizzata; dall’altro offrire alla città un nuovo punto di accesso attrezzato alle Cascine, capace di coniugare socialità, sport, cultura e servizi quotidiani.
Una storia lunga
Il Meccanò nacque come discoteca a inizio Duemila e fu chiuso dopo un incendio doloso nel 2008. Quell’episodio segnò l’inizio di una lunga fase di abbandono. I primi tentativi di rilancio da parte dell’amministrazione — con bandi per la concessione a privati — fallirono per mancanza di offerte. Nel 2013 il Comune decise di demolire la struttura ormai fatiscente. Nel 2020 arrivò il progetto di rinascita: uno chalet ottagonale ispirato all’architettura ottocentesca dei parchi urbani, inserito in un’area riqualificata con verde pubblico, impianti di illuminazione, sedute intelligenti, servizi igienici, noleggio bici e ricariche elettriche. I lavori, però, accumularono ritardi su ritardi: il primo appalto fu revocato, una seconda impresa subentrò solo nel 2024, e la consegna slittò di oltre due anni.
Lo stato attuale
Oggi la struttura è completata. Il giardino che la circonda è stato ripiantumato, dotato di illuminazione, percorsi pedonali, nuovi alberi autoctoni. Resta però il nodo della gestione. È qui che entra in gioco la nuova fase annunciata a giugno 2025: il bando per la co-programmazione. L’avviso – che sarà pubblicato nelle prossime settimane – selezionerà associazioni e realtà del Terzo Settore per elaborare insieme un piano di attività: eventi sportivi per tutte le età, iniziative culturali e teatrali, somministrazione leggera, apertura serale, servizi per la cittadinanza (dai bagni pubblici al noleggio bici) .
Un presidio alle Cascine
L’idea è che lo chalet diventi un presidio stabile, vissuto e sorvegliato, in grado di contrastare le criticità storiche dell’area – spaccio, bivacchi, vandalismo – e restituire ai fiorentini uno spazio aperto, vivo, attraversabile.
Il metodo scelto dal Comune punta sulla collaborazione: non un gestore unico, ma una rete civica diffusa. Se la formula funzionerà, l’ex Meccanò potrà finalmente liberarsi del peso del suo passato e diventare quello che avrebbe dovuto essere da tempo: un punto di incontro per chi vive e attraversa le Cascine. Una porta simbolica della città verso il suo parco più grande, dove il verde incontra la cultura e la socialità quotidiana. Un’occasione, questa volta concreta, per trasformare un luogo dimenticato in una risorsa collettiva.
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