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Firenze, arriva il caldo africano in città: ecco i quartieri con notti tropicali

di Mario Neri
Firenze, arriva il caldo africano in città: ecco i quartieri con notti tropicali

Diramato l’allerta arancione: per gli over 75 c’è a rischio la salute

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FIRENZE. L’estate non bussa, entra. E lo fa senza chiedere permesso, come ormai ci ha abituato negli ultimi anni. Firenze è di nuovo sulla linea del fuoco: il termometro punta deciso verso i 38 gradi e il Comune, con un avviso diffuso da Palazzo Vecchio, ha attivato il codice giallo per domani (12 giugno), salendo a livello arancione da venerdì 13 giugno. L’ondata di calore – l’ennesima – è alimentata da un robusto anticiclone africano, che secondo il meteorologo Lorenzo Tedici de iLMeteo.it «sta trasformando le nostre estati in stagioni nordafricane, più simili a quelle di Algeri e Tunisi che a quelle mediterranee». La città è tra le più esposte in Italia insieme a Bologna e Roma, e a soffrire non saranno solo i termometri. Il caldo, avvertono gli esperti del Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario del Lazio – che elabora i bollettini nazionali – ha un impatto diretto sulla salute pubblica. Non si parla solo di disagio termico, ma di rischi reali: scompensi cardiovascolari, colpi di calore, peggioramento di patologie croniche. E Firenze è un caso di studio.

Dove si soffre di più

In città, il caldo non è uguale per tutti. «L’effetto isola di calore urbana è amplificato dalla densità edilizia e dalla scarsità di vegetazione», spiega il climatologo Bernardo Gozzini del Consorzio LaMMA. «In certe zone, la temperatura dell’asfalto e delle superfici verticali può superare anche di 5-6 gradi quella delle aree verdi o collinari». Secondo l’analisi condotta dal Centro Interdipartimentale di Bioclimatologia dell’Università di Firenze, ecco i quartieri che accumulano più calore. Novoli: denso, cementificato, con pochi spazi ombreggiati. Il traffico e l'urbanizzazione spinta ne fanno un epicentro termico. Rifredi e Statuto: aree con alta densità abitativa, con temperature notturne elevate che impediscono il raffreddamento fisiologico. Campo di Marte (zona stadio): grandi superfici asfaltate e traffico elevato fanno salire le temperature percepite. Isolotto: le zone residenziali lontane dal Parco delle Cascine accusano molto più calore rispetto a quelle vicine al verde. Gavinana e Galluzzo, infine, scontano la lontananza dal centro e dagli alberi storici.

Il centro storico, pur essendo costantemente frequentato, beneficia in parte dei materiali ad alta riflettività e delle ombre proiettate dai palazzi. Ma qui il problema è l’accumulo di calore notturno: le strade strette non favoriscono il ricambio d’aria.

Comportamenti

«Chi ha più di 75 anni, vive solo e magari non ha un condizionatore è a rischio – spiega il geriatra Andrea Ungar, membro del comitato tecnico-scientifico della Società Italiana di Geriatria –. Il nostro consiglio? Non aspettare di avere sete per bere, evitare uscite nelle ore calde e segnalare ai medici di base qualsiasi malessere». Il Comune ha predisposto l’apertura straordinaria di alcuni centri anziani, esteso l’orario delle piscine comunali e potenziato i servizi sociali di prossimità, che raggiungono ogni giorno centinaia di over 80 a rischio isolamento. L’ondata attuale – avverte Tedici – è solo l’inizio: «Non è un picco estemporaneo. Questa struttura atmosferica potrebbe durare fino a domenica, con una tregua forse da lunedì. Ma il sollievo potrebbe arrivare al prezzo di fenomeni estremi come nubifragi o temporali violenti». Intanto, Firenze si riscopre città tropicale: non solo per le temperature, ma per l’urgenza di ripensare la sua vivibilità urbana. 
 

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