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Calenzano, licenziamenti alla Acme

di Elena Andreini
Calenzano, licenziamenti alla Acme

L’azienda del settore moda ha annunciato l’intenzione di mandare a casa 14 operai. Sciopero di due ore e presidio davanti ai cancelli della ditta di via Goldoni

22 maggio 2024
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CALENZANO. Licenziamento collettivo per i 14 lavoratori della Acme di Calenzano e questa mattina i lavoratori dell’azienda si fermeranno per uno sciopero di due ore davanti ai cancelli di via Goldoni, dove ha sede l’azienda che si occupa di prodotti legati al settore moda. La procedura di licenziamento è per i lavoratori dell’azienda, ma non si parla di cessione di attività.

«È stata aperta una procedura di licenziamento collettivo – spiega Iuri Campofiloni di Fiom Cgil –, si sceglie di licenziare tutti i lavoratori in forza non cessando l’attività, quindi non si capisce bene cosa accadrà. In questo momento la crisi della moda è forte, proprio per questo servono gli strumenti sociali utili per gestire una difficoltà». Nel corso degli anni alla Acme si sono persi lavoratori e quelli attuali sono gli ultimi rimasti, alcuni anche di origine straniera, ma il licenziamento collettivo rischia non permettere la ricollocazione delle professionalità rimaste. «C’è la necessità di fare un passo indietro – prosegue Campofiloni – e noi lo chiederemo con il presidio al quale parteciperanno tutti i delegati sindacali delle realtà che producono accessori per la moda della provincia di Firenze. Chiediamo di ritirare immediatamente i licenziamenti e aprire un confronto su come gestire in modo diverso questo problema». La motivazione dell’avvio della procedura di licenziamento è la mancanza di commesse, ma spiega il sindacato anche se il periodo per il settore moda non è dei migliori, «non possiamo affrontare una difficoltà licenziando le persone».

«La procedura di licenziamento di tutti i lavoratori in forza non è stata improvvisa – precisa Campofiloni – perché è stata preannunciata e comunicata la scorsa settimana a un incontro e poi formalmente aperta lunedì». La Acme si occupa di prodotti per la moda ed è una delle quattro imprese della Florence Luxory Leather con sede a Scandicci. «È un’azienda controllata al cento per cento dalla Fll e fa parte del mondo Richemont – spiega Campofiloni – le quattro aziende controllate fanno capo ad una società con poco più di un centinaio di dipendenti in totale. Non è pensabile che non ci possa essere un confronto dove si possa ridistribuire questi lavoratori in altre realtà. E invece si affrontano i problemi licenziando in toto i lavoratori. È inaccettabile risolvere così la questione, serve un confronto ed ecco il motivo dello sciopero di questa mattina».


 

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