Rimborsi dei biglietti dopo il caos ferroviario, 8 ore di stop sulla Firenze-Empoli - Come fare per averli
Dopo ore di disagi e treni fermi lunedì scorso, Ferrovie rimborsa anche i regionali. Assistenza a tremila passeggeri, notte al lavoro per i tecnici
PISA. La quiete dopo la torrida tempesta, anche se l’eco dei disagi subiti lunedì scorso dai viaggiatori sulla tratta ferroviaria Firenze-Empoli riecheggerà ancora nelle mente delle persone coinvolte. Dalle 6 di ieri mattina la linea è tornata fruibile, eccezion fatta per qualche cancellazione, grazie al continuo lavoro compiuto dai 50 tecnici di Rfi e delle ditte appaltatrici, diventati operativi sin dal momento in cui si sono sviluppati i tre incendi rispettivamente a Calcinaia, Pontedera e Cascina. Le proteste degli utenti, nella fattispecie turisti e dipendenti di rientro verso le proprie abitazioni dopo il turno lavorativo, sono state la colonna sonora della giornata conclusiva di giugno.
Otto ore di stop
Riavvolgendo il nastro di quanto accaduto, la circolazione è rimasta interamente bloccata sulla Firenze-Empoli per otto ore, ossia dalle 16,10 alle 24. Ricordiamo come da mezzanotte fino alle 6 non siano previste alcune corse. Durante questa interruzione Ferrovie dello Stato ha messo a disposizione dieci bus che hanno fatto la spola tra Empoli, Pisa e Pontedera. Un numero, comunque, insufficiente rispetto ai viaggiatori rimasti a piedi. Complessivamente sono stati trasportati, anche tramite 50 corse taxi, tremila passeggeri. Otto sono stati gli utenti che hanno optato per un pernottamento in hotel pagato da Ferrovie dello Stato. In parallelo componenti della Protezione civile hanno consegnato acqua agli utenti costretti a rimanere sotto il sole per ore nelle stazioni di Pontedera, Cascina, Empoli e Pisa.
In attesa di conoscere l'esatta entità dei danni, il problema principale riguardava le condizioni di cavi e centraline posizionate lungo i binari. Questioni di natura tecnologica che, unitamente ai focolai divampati, non avrebbero potuto garantire il viaggio in sicurezza degli utenti. Emblematico, in tal senso, l'episodio relativo alla fermata forzata a Fornacette di un treno diretto a Firenze, con i 100 passeggeri costretti a lasciare il convoglio. Siccome il guasto interessava diversi chilometri, l’impegno dei tecnici si è protratto per tutta la notte. Prima di arrivare a un totale ripristino di ogni funzione, però, sarà necessario ancora pazientare per qualche giorno.
Rimborso totale
La maggior parte dei viaggiatori rimasti a piedi lunedì scorso sarebbe dovuta salire su un treno regionale. Di norma la possibilità di vedersi rimborso il costo del biglietto avviene quando si tratta di una corsa su un Frecciarossa o su un Frecciabianca. In virtù dell'eccezionalità scaturita da un così grave disagio, Ferrovie dello Stato ha optato per un rimborso integrale del costo del tagliando. Inoltre tutti i possessori di un biglietto hanno potuto viaggiare con quel ticket sui sostitutivi bus di linea. In quelle ore caotiche, dove c’era pure la componente del gran caldo a rendere ancora più incandescente la situazione, il personale di Rfi era presente nelle stazioni di Empoli, Firenze, Pisa, Cascina e Pontedera a fornire tutte le indicazioni e rassicurazioni del caso agli appiedati passeggeri.
Chiunque volesse richiedere il rimborso ha due strade percorribili: recarsi con il biglietto in una stazione dotata di biglietteria (Empoli, Pisa, Cascina e Pontedera) oppure tramite il portale web di Trenitalia.
Per quanto riguarda i possessori di un abbonamento, il rimborso sarà calibrato in base al calcolo della linea percorsa quotidianamente. In questa circostanza, è consigliabile effettuare la richiesta di indennizzo in modalità online.
Prevenzione
Se il buongiorno si vede dal mattino, l'estate 2025 rischia di essere una delle più calde di sempre. Un supplementare campanello d'allarme per quanto concerne il ripetersi di pomeriggi da tregenda. La vegetazione lungo la tratta Pisa-Empoli non è proprio curata nei minimi dettagli. Nei tratti non di sua competenza, Ferrovie dello Stato può soltanto affidarsi al buon senso dei cittadini oltre che ai vari divieti imposti da Province, Comuni, Regione e prefettura di bruciare sterpaglie e residui vegetali sia in ambito agricolo che forestale nei periodo dove si registra il maggior rischio incendio. Basterà tutto ciò per fare sì che il pomeriggio di lunedì 30 giugno possa restare un caso isolato oppure sarà soltanto il primo caso di un'estate particolarmente rovente anche per i pendolari? Ai posteri l'ardua sentenza. Aver subito un episodio di questo genere nella fase iniziale della stagione estiva può essere stato utile, nel complessità del momento e senza scordare i disagi arrecati ai passeggeri, per cercare di attuare delle misure preventive.