San Niccolò, ambulatori salvi
Trovato un accordo con i proprietari dei locali. Vittoria dei comitati. Farmacie Comunali sosterrà l’affitto, passato da 1.500 a 3.500 euro
FIRENZE. Gli studi medici di San Niccolò sono salvi. E i residenti, che avevano organizzato assemblee e una raccolta firme per scongiurarne il trasferimento a novembre, hanno vinto la loro battaglia. Il Comune, a cui si erano rivolti i comitati di quartiere, e A.Fa.M., che oltre alle 22 Farmacie Comunali gestisce 15 studi medici in tutta la città, fanno sapere di aver trovato una soluzione che garantirà la prosecuzione del servizio ambulatoriale nel quartiere. Grazie a un lavoro congiunto di tutte le parti è stato infatti siglato un contratto pluriennale per il rinnovo dell’affitto dei locali di via San Niccolò 30, di proprietà di un privato, dove continueranno così a operare tre medici di medicina generale e un pediatra.«Abbiamo lavorato con A.Fa.M. per trovare delle soluzioni e fronteggiare il rischio della perdita di un servizio importante per il rione - ha dichiarato l’assessora al Welfare Sara Funaro - Nonostante le condizioni non fossero favorevoli, con il grande impegno di Farmacie Comunali Firenze è stato fatto di tutto per mantenere questo presidio sanitario nel centro storico. Oltre all’accordo, continuano gli sforzi per innalzare il livello di qualità, a lungo termine, del servizio offerto».
Farmacie Comunali Firenze sosterrà l’aumento del canone di affitto degli spazi dove si trovano attualmente gli ambulatori (portato da 1.500 euro a 3.500 euro), e per uniformare gli standard di accoglienza agli altri studi medici che ha in gestione, sta valutando se intervenire con lavori di ammodernamento. Allo stesso tempo continuano le ricerche di altri possibili immobili nel quartiere, così da poter valutare un trasferimento definitivo - ma sempre in San Niccolò - in spazi che consentano di erogare un servizio di eccellenza e pienamente sostenibile nel lungo periodo. «A.Fa.M. fu fondata 70 anni fa dal sindaco Giorgio La Pira, con una chiara vocazione sociale. Perciò - ha precisato il presidente Massimo Mercati - la nostra scelta fatta nel 2018 di diventare Società Benefit ha significato vincolare l’azienda non solo al profitto, ma a specifici obiettivi di beneficio comune, a vantaggio della comunità e dell’ambiente. Tutela della salute e della collettività, integrazione sanitaria e supporto alla ricerca, sostegno delle categorie svantaggiate, supporto agli stranieri, promozione dell’informazione e dell’educazione sanitaria».