Non c'è acqua, a Scandicci il sindaco spegne le fontane pubbliche
L'ordinanza fa seguito alla necessità "di tutelare le riserve idropotabili a disposizione per l'approvvigionamento durante il periodo estivo, particolarmente critico a causa dell'aumento delle temperature, della scarsità delle precipitazioni, dell'aumento dei consumi per attività turistiche e irrigue", spiega l'amministrazione
SCANDICCI. Da venerdì 24 giugno 2022 le sei fontane pubbliche d'arredo di Scandicci smetteranno di erogare acqua, fino a che non sarà cessata l'emergenza idrica. Il sindaco Sandro Fallani ha infatti deciso di spegnere gli impianti di piazza Resistenza, piazza Togliatti, piazza Matteotti, via Caboto, via Foscolo e della rotatoria tra via Pisana e via delle Nazioni Unite. Le fontane usano sistemi di ricircolo con recupero d'acqua, ma in ogni caso resta una parte di consumo: la stima dell'ufficio Ambiente del Comune di Scandicci è che con lo spegnimento delle sei fontane vengano risparmiati mensilmente circa 180 mc di acqua. A Scandicci è già in vigore il divieto assoluto, per gli utenti domestici, di utilizzare l'acqua potabile proveniente dagli acquedotti per scopi diversi da quelli igienico domestici. L'ordinanza vigente dal 18 giugno ribadisce che è proibito fare uso di acqua potabile per l'innaffiamento di parchi, giardini e orti, per il lavaggio di cortili e piazzali, per il lavaggio domestico di veicoli a motore, per il riempimento di piscine, vasche da giardino, fontane ornamentali e simili. L'ordinanza fa seguito alla necessità "di tutelare le riserve idropotabili a disposizione per l'approvvigionamento durante il periodo estivo, particolarmente critico a causa dell'aumento delle temperature, della scarsità delle precipitazioni, dell'aumento dei consumi per attività turistiche e irrigue", e in considerazione della richiesta dell'Autorità idrica Toscana con cui si comunica il passaggio del livello della severità idrica da bassa a media.