Il Tirreno

Empoli

Il tema

Empoli, un Oscar alla regìa

di Paolo Nencioni
Empoli, un Oscar alla regìa

Razvan Marin è sbocciato a gennaio dopo un inizio di stagione lontano dai riflettori. Con Grassi ancora al palo, il rumeno si è ripreso la scena abbinando qualità e quantità

30 gennaio 2023
2 MINUTI DI LETTURA





EMPOLI. Smaltito quel pizzico di amarezza lasciato dal finale di Empoli-Torino, con gli azzurri che si sono fatti rimontare dai granata il doppio vantaggio in quattro minuti, conviene guardare a quanto di buono la squadra di Zanetti ha espresso per almeno tre quarti di gara.

La sorpresa più bella si chiama Razvan Marin, autore del gol capolavoro che sembrava aver chiuso i giochi a poco più di 20 minuti dalla fine. Un bolide da fuori area che fa il paio con la rete segnata l’8 gennaio all’Olimpico contro la Lazio, le prime due del regista rumeno in azzurro. Ma non sono solo le doti balilstiche ad aver impressionato nei 90 minuti contro il Toro. Razvan ha sfoderato una regia lucida e propositiva, non si è limitato al compitino, ha cantato e portato la croce ripagando la fiducia che gli era stata data all’inizio della stagione da Zanetti, anche se non è sempre partito titolare.

Un giocatore, Marin, che finora si era mosso sotto traccia, mai sotto i riflettori, dopo aver raccolto l’eredità di due giovani come Ricci e Asllani che hanno fatto la storia recente dell’Empoli prima di trasferirsi al Torino e all’Inter. Ora anche lui sembra definitivamente sbocciato in azzurro.

Certo, uno che, cresciuto nel Vitorul Costanza, si è formato allo Standard Liegi prima di una decina di presenza con l’Aiax e il passaggio a Cagliari, non saremo certo noi a scoprirlo. All’inizio della stagione era quello che sulla carta aveva il maggior valore nella rosa dell’Empoli secondo Transfermarkt.

Ciò nonostante, a dicembre girava voce che l’Empoli lo volesse girare alla Sampdoria nell’operazione che ha portato in azzurro Caputo, anche perché non ci sarebbe stata la volontà di riscattarlo alla fine del prestito dal Cagliari.

Ma le sue ultime prestazioni potrebbero far cambiare idea alla società. L’esempio di Vicario, che comunque vada porterà una bella plusvalenza, potrebbe essere replicato.

E chissà che a Marin non abbia fatto bene un inizio di concorrenza interna. Non tanto con Grassi, che si è alternato con lui in regia ma è afflitto dagli acciacchi fisici, quanto con Liam Henderson, uno che dove lo metti sta, vero jolly del centrocampo azzurro, e a San Siro ha sorpreso tutti proprio giocando da regista. Dunque al momento l’Empoli si candida per un Oscar alla regìa, avendo più di un’alternativa in questo ruolo che spesso diventa decisivo per fare risultato.


 

Primo piano
La protesta

Carrara, in migliaia allo sciopero dopo le frasi choc dell’imprenditore Franchi. La sorella di una vittima sul lavoro: «Sono qui per difendere chi non può più farlo»

di Luca Barbieri