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Boicottaggio contro Israele, a Empoli la maggioranza è pronta a dire sì

di Danilo Renzullo
Gli effetti di un bombardamento a Gaza
Gli effetti di un bombardamento a Gaza

Arriva una mozione per bloccare l’acquisto di prodotti

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EMPOLI. «Stop alle collaborazioni con il governo e con gli enti israeliani a causa delle persistenti violazioni del diritto internazionale a Gaza e in Cisgiordania». Che, tradotto, significa soprattutto stop ai prodotti – in particolare farmaceutici (ad esclusione di quelli prescrivibili in maniera specifica) – provenienti da Israele.

Dopo Sesto Fiorentino e Calenzano, anche Empoli si mobilita contro Israele per chiedere lo stop ai bombardamenti a Gaza. Con una mozione, presentata da Alleanza Verdi Sinistra, su proposta del circolo di Sinistra Italiana di Empoli, e firmata da tutti i gruppi di maggioranza (Pd, Alessio Mantellassi sindaco e Questa è Empoli) e da quelli di opposizione di Buongiorno Empoli-Siamo Empoli e Movimento 5 stelle, che punta anche al “boicottaggio” di prodotti realizzati da aziende israeliane o a capitale israeliano.

La mozione, che approderà nella prossima seduta dell’assemblea civica, chiede in particolare al sindaco e alla giunta di «interrompere ogni forma di relazione istituzionale con i rappresentanti del governo israeliano e con enti e istituzioni direttamente riconducibili allo Stato Israeliano fino a che il rispetto del diritto internazionale non venga rispristinato»; di “pressare il governo affinché si esprima «in tutti i contesti istituzionali condannando l’operato del governo Netanyahu e di attivarsi conseguentemente anche adottando iniziative volte a sospendere i rapporti di natura economico-commerciale con Israele».

La mozione invita inoltre il Comune a chiedere alle «società e agli enti partecipati dal Comune di valutare l’applicazione di misure analoghe» di boicottaggio, in particolare «dove possibile, anche per quanto riguarda l’adesione a campagne di boicottaggio di prodotti realizzati da aziende israeliane o a capitale israeliano» a condizione che l’azione «escluda farmaci prescritti in maniera specifica e che vi sia la concomitante necessità di garantire ai clienti la prosecuzione delle terapie in corso con il farmaco abitualmente in uso».

L’atto, che ricorda l’impegno del Comune di Empoli «nei campi della cooperazione internazionale, della cultura della pace e della tutela dei diritti umani», chiede anche «di attivarsi nei confronti del governo affinché sia affermato con determinazione l’impegno dell’Italia a riconoscere la Palestina quale Stato democratico e sovrano, riaffermando la prospettiva di “due popoli, due Stati”; a promuovere il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell’Unione Europea; a sostenere il rispetto immediato del cessate il fuoco e a sostenere l’adozione di sanzioni nei confronti del governo israeliano per la sistematica violazione del diritto internazionale e nei confronti dei coloni responsabili delle violenze in Cisgiordania».

«Data l’assenza e il silenzio assoluto del governo, sono i Comuni a doversi mobilitare per chiedere di mettere fine alle atrocità – sottolinea Marco Dicuio, capogruppo Avs –. A Empoli, la mozione è stata firmata da tutte le forze di maggioranza e condivisa da alcune forze di opposizione e questo è un ottimo segnale. Lo strumento economico e, quindi, quello del boicottaggio è l’unico che abbiamo a disposizione per cercare di convincere Israele a mettere fine ai bombardamenti o, in alternativa, ad avere sempre meno introiti con i quali finanziare la guerra. È un atto politico, ma anche concreto, per portare la nostra opposizione alla guerra». 

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