Spazi intitolati a donne benemerite: in consiglio comunale a Certaldo scoppia la bagarre
Due cittadine chiedono di non politicizzare la vicenda dopo la mozione della Lega. Alla richiesta di ritirare l’atto, il Carroccio si rifiuta e i gruppi lasciano l’aula
CERTALDO. Alta tensione nell’ultimo Consiglio comunale a Certaldo riguardo all’intitolazione di spazi pubblici a Vanda Viani e Dina Testi, due donne che, in vita, hanno sempre aiutato gli ultimi. La seduta, al termine della discussione della mozione presentata dalla Lega, con i consiglieri Eliseo Palazzo e Damiano Baldini, è stata dichiarata conclusa per mancanza del numero legale da parte della presidentessa dell’assise, Romina Renzi. Un abbandono in massa da parte dei consiglieri di maggioranza e del gruppo misto che è scaturita dopo la ricostruzione del percorso che ha visto una parte dell’opposizione, la Lega, presentare una richiesta che era stata avanzata originariamente da due cittadine, Lucia Zari ed Elena da Vela che si erano rivolte nelle scorse settimane al sindaco Giacomo Cucini. Cittadine che, dopo aver saputo della mozione presentata dalla Lega, in occasione del Consiglio comunale, avevano protocollato una comunicazione che la presidentessa Renzi ha letto in cui si metteva in evidenza il fatto che la richiesta di intitolazione era stata avanzata alle istituzioni e che la stessa doveva restare fuori dalla sfera politica. Una richiesta non vincolante, come ha avuto modo di accertare uno dei due proponenti d’opposizione, Eliseo Palazzo, il quale ha chiesto delucidazioni allo stesso segretario, presente in Consiglio. Dopo la richiesta della presidentessa di valutare il ritiro della mozione, il consigliere della Lega ha deciso di andare avanti nel suo percorso, illustrando la mozione e i relativi passaggi che hanno portato alla sua decisione: «Spero non dispiaccia alle due proponenti che si impegnano per portare avanti i ricordi e gli aneddoti delle figure storiche di Certaldo. Ad oggi, al di là degli annunci fatti tramite i canali social del sindaco, non c’è una proposta ufficiale di intitolazione in ricordo di Vanda Viani e Dina Testi». Poi il sindaco Cucini ha fatto il punto: «Siamo al lavoro per capire come procedere ma qui preferisco fermarmi. C’è stata una richiesta precisa da parte di due cittadine che hanno deciso di incontrare le istituzioni. Saranno loro a giudicare le nostre decisioni, dai tempi fino a cosa effettivamente verrà intitolato. È un atto come richiesto da loro, non politico. Sarebbe opportuno ritirarla per rispetto dei proponenti. Non c’è quindi alcun motivo di fare una discussione».
Il consigliere del gruppo misto, Emmanuele Nencini, non si risparmia: «La volontà della due cittadine è chiara, via la politica dalla loro richiesta». Anche il consigliere dem Giuseppe Lombardo parla di «azione di cattivo gusto che rischia di creare dissidi». Terminato questo scambio di opinioni, ecco il colpo di scena all’interno della sala del Consiglio comunale. L’aula inizia a svuotarsi: Emmanuele Nencini e Stefano Giannoni del gruppo misto se ne vanno, così come i consiglieri di maggioranza e lo stesso sindaco. In aula restano solo Cristina Scardigli e Giuseppe Lombardo per la maggioranza, oltre che lo stesso proponente, Palazzo, assieme ad alcuni assessori. La seduta viene così sospesa per mancanza del numero legale e viene dichiarata conclusa, dopo cinque minuti di attesa. Tutti i punti rimasti in sospeso saranno messi nuovamente in discussione nel primo consiglio comunale utile. l © RIPRODUZIONE RISERVATA