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La sindaca: "Empoli disponibile a riaprire le scuole, città-pilota per un nuovo modello"

Il sindaco di Empoli Brenda Barnini (foto Sestini)
Il sindaco di Empoli Brenda Barnini (foto Sestini)

Quale scuola per i bambini con le nuove regole dettate dal Covid-19? Il sindaco con un suo post su Facebook ha avanzato una proposta che lunedì 20 comunicherà ufficialmente al ministro Azzolina e al presidente del Consiglio Conte

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EMPOLI. Quale scuola per i bambini con le nuove regole dettate dal Covid-19? Il sindaco di Empoli Brenda Barnini con un suo post su Facebook ha lanciato alcune proposte per una "riforma" , Il sindaco Barnini domani, lunedì 20, manderà una comunicazione ufficiale al Ministro Azzolina e al presidente Conte "mettendo a disposizione Empoli come città pilota di un disegno diverso". 

Queste le parole del sindaco Barnini:

"La scuola deve essere il punto di partenza nella strategia di riapertura del Paese. È stata la prima a chiudere sembra sarà l'ultima a riaprire e nel mezzo solo la didattica a distanza. Non va bene e non basta. Scegliamo un territorio dove poter sperimentare qualcosa di più, utilizzando gli spazi comuni degli edifici scolastici per rispettare le distanze, sfruttando tutta la giornata per poter far entrare gruppi più piccoli di bambini. Scegliamo una zona in cui sperimentare la riorganizzazione degli orari a tutto tondo quelli lavorativi dei genitori insieme a quelli scolastici. Facciamo gli screening a gruppi di insegnanti, educatori e famiglie che rientrano nella sperimentazione. E in questo disegno sperimentale non lasciamo fuori i nidi e la scuola dell'infanzia, magari privilegiando le attività all'aria aperta e ricreando dei micro nidi in termini numerici. Insomma non fermiamoci al giorno di chiusura e riapertura perché il danno che stiamo facendo a intere generazioni di bambini e ragazzi non si misura oggi con il PIL ma rischia di essere domani ben più grave. Ho deciso che manderò domani una comunicazione ufficiale al Ministro Azzolina e al Presidente Conte mettendo a disposizione Empoli come città pilota di un disegno diverso".

https://www.facebook.com/barninibrenda/posts/2948807498509949

Il suo intervento ha immediatamente acceso un vivace e polemico dibattito fra i favorevoli e i contrari alla proposta. Tanto che il sindaco Barnini poco dopo ha cercato di chiarire meglio la sua idea con un altro post.

"Siccome mi state scrivendo in moltissimi dopo il mio post di prima sulla scuola provo a chiarire alcune cose. Non si tratta ovviamente di una decisione presa né di una strada da intraprendere in solitaria. Il Comune di Empoli non può e non vuole fare scelte in modo autonomo su questioni che riguardano la salute di tutti i cittadini e un'organizzazione come quella della scuola che coinvolge tutti i livelli istituzionali, da quello della Conferenza Zonale, alla Regione al Ministero.
La mia vuole essere semplicemente una presa di posizione di carattere più politico che amministrativo che aiuti a indirizzare il dibattito nazionale sull'idea che non si possa solo aspettare settembre ma che sia necessario mettere in campo fin da subito come si sta facendo per il comparto produttivo una serie di proposte e approfondimenti ispirate alla necessità di innovare spazi, metodi e strumenti didattici. Spero con questo quindi sia più chiaro che non si torna a scuola a Empoli prima che da qualche altra parte ma che dal nostro territorio si possa alzare una voce che contribuisce a far fare un passo in avanti."

"Sono abituata purtroppo alla strumentalizzazione politica e non mi stupisco ma credo anche che si debba correre il rischio per affermare delle idee.
Sono stata tra i primi a chiedere di chiudere tutto anche i negozi quando il Governo non lo aveva ancora deciso e qui sul territorio ci siamo arrivati prima. Risale all'8 marzo il primo video in cui invito la cittadinanza a stare in casa perché altrimenti non sarebbero bastati i posti letto in terapia intensiva e sono ancora oggi tra coloro che insistono di più nel far rispettare le regole di distanziamento sociale. Quindi non credo di aver bisogno di lezioni su quanto sia ancora difficile la situazione, anzi anche laddove a chiedere a gran voce di riaprire tutto sono le categorie economiche tendo sempre a rispondere in modo cauto. Tutto ciò per dire che chi mi accusa di voler riaprire le scuole a Empoli domani mattina o è corto di comprendonio o è in mala fede.
Questo però non vuol dire accontentarsi sulla scuola della strategia dell'attesa e che questo tempo non possa essere utilizzato per cominciare un confronto serio tra istituzioni, terzo settore e igiene pubblica per immaginare OGGI come dovrà essere la scuola DOMANI. Quando arriverà questo domani dovrà dircelo il Governo ma non credo che le ragioni e i bisogni educativi dei bambini e dei ragazzi possano essere tenute indietro rispetto alle ragioni che spingono a chiedere una ripartenza delle attività produttive.
E se qualcuno vuol continuare a comprendere altro da ciò che ho scritto mi viene ancora di più il sospetto che di scuola ci sia parecchio bisogno...a tutte le età. Buona domenica".

Le reazioni politiche.  “Ci pare assurdo che in un periodo di gravi difficoltà economiche, sanitarie, relazionali, la priorità dell’Amministrazione Barnini sia quella di richiedere l'apertura delle scuole! - intervengono Fratelli d’Italia - Centrodestra per Empoli,  Andrea Poggianti, capogruppo, Simona Di Rosa, vice-capogruppo Federico Pavese -  Le scuole sono centri di prima trasmissione di virus, in genere, non solo di questo. Vedere Empoli come esempio capofila di questa iniziativa aberrante ci fa piangere il cuore per il buon nome della nostra città e dei nostri cittadini, che invece si sono impegnati e hanno accettato molto bene il rispetto delle regole imposte. 

Qualcuno spieghi come si intenda insegnare ai bambini dagli 0 ai 6 anni a stare distanziati, a tenere una mascherina fissa, in un ambiente scolastico.  Se il problema è relazionale, sinceramente penso che ci si possa sentire più soli stando vicini senza potersi abbracciare né salutare normalmente, che stando fisicamente distanti a protezione della propria salute e di quella degli altri. 

Ci dispiace, ma non riusciamo a trovare una giustificazione razionale a questa sparata, né in termini salutari né relazionali, piuttosto intravediamo solo un tentativo di cavalcare l'onda della situazione di emergenza per avere più visibilità.”


 

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