Scuola-container distrutta dalle fiamme: aperta un'inchiesta
Empoli: posto sotto sequestro il prefabbricato all'interno del quale è scoppiato l'incendio. Intanto Unione e Città Metropolitana a caccia di spazi per far ripartire l'attività didattica
EMPOLI. In seguito all'incendio che ha devastato il prefabbricato dell'Ipia in via Sanzio a Empoli la dirigente scolastica dell'istituto Daniela Mancini ha sospeso l'attività didattica fino a lunedì 17 maggio. Intanto la magistratura ha aperto un'inchiesta per accertare le cause del corto circuito e l'edificio è stato messo sotto sequestro.
In tutto sono 9 le classi che erano ospitate nella struttura ora inagibile per un totale di circa 180 studenti. Per due classi la soluzione è già stata trovata. Occorrono sette aule dal 17 maggio al 25 maggio, che scenderanno a quattro aule dal 25 al 10 giugno: alcuni studenti infatti, in questo periodo, faranno alcuni stage fuori dalla scuola (già programmati da tempo).
"Adesso - fanno sapere Città Metropolitana e Unione - si stanno valutando i lavori da fare per rimettere in funzione questo prefabbricato-scuola: l'edificio ha il certificato di prevenzione incendi e la struttura è a norma.
Occorre una pianificazione congiunta tra Unione dei Comuni e Città Metropolitana di Firenze per programmare insieme interventi di edilizia scolastica che consentano la risoluzione di problemi immediati, ma anche la realizzazione di nuove opere".
L'incendio all'istituto Ipia di Empoli si è sviluppato poco dopo le ore 9 di mercoledì 13 maggio in una costruzione staccato dal corpo principale. I 150 studenti che erano all'interno sono fuggiti fuori dal container che ospita aule e laboratori dell'istituto professionale, ma sono stati evacuati anche gli altri plessi adiacenti del Ferraris Brunelleschi: le lezioni sono state interrotte per oltre mille gli studenti. Intanto sale a tre il numero degli intossicati: oltre ai due ragazzi che sono stati dimessi dal pronto soccorso con una prognosi di due giorni, anche un bidello è finito al San Giuseppe da dove è uscito con un referto di cinque giorni.
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La costruzione che ha preso fuoco era stata realizzata circa sette anni fa come provvisoria per ospitare alcune aule. Ma poi di fatto è rimasta. E da tempo gli insegnanti avevano segnalato la necessità di rimuovere questa struttura simile a un container, o almeno di intervenire con lavori di adeguamento: "Doveva essere una sistemazione temporanea - spiega il professore Marco Brusamolino - responsabile del plesso. E invece siamo ancora qua. In passato abbiamo più volte denunciato le cattive condizioni della struttura. Se davvero sarà accertato che l'incendio è partito da un quadro elettrico, sarà la riprova che è non sono stati fatti interventi di manutenzione adeguati". Brusamolino è stato tra i primi a intervenire: "Mi trovano nell'altro edificio, siamo stati attirati dalle urla e dal fumo. Abbiamo preso gli estintori, cercando di circoscrivere le fiamme e poi sono subito intervenuti i vigili del fuoco". I ragazzi comunque nel frattempo "erano già tutti fuori" assicura il professore Giampaolo Morsellino.
"Nel giro di pochi giorni - spiega la vicepreside Maria Grazia Quirici - inizierà per buona parte degli studenti lo stage in azienda. Ci organizzeremo per risolvere la situazione almeno per quanto riguarda la prossima settimana".
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Intanto anche gli studenti denunciano le pessime condizioni della struttura dove sono costretti a fare lezione: "Io ho filmato tutto - racconta Nicolas Morelli - affinché nessuno desse la colpa a noi di quanto è successo. E' da tempo che chiediamo la messa in sicurezza di questa struttura, siamo stati anche all'Unione, ma nessuno è intervenuto. Tutti sanno in quali condizioni facciamo lezione e che - per esempio - piove all'interno delle aule. Ma nessuno interviene. Ci rimbalzano da un ente all'altro e non fanno niente". Gli fa eco il rappresentante degli studenti, Simone Terreni: "Ora vogliono sistemarci tutti all'interno del plesso principale, al terzo piano. Ma anche qui la situazione è pessima".
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Alcuni genitori - preoccupati dalla presenza della colonna di fumo, o che avevano appreso casualmente la notizia - si sono precipitati in via Sanzio: "E' una vergogna: nessuno dalla scuola ci ha informato di ciò che è successo".
I due ragazzi rimasti intossicati sono arrivati all'ospedale portati dai genitori. "Mio figlio ha respirato troppo monossido di carbonio - ha raccontato Gianna Buonagura, la mamma di uno degli studenti portato all'ospedale - per cui gli hanno messo l'ossigeno". Sono stati dimessi nella giornata di mercoledì 13.
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A costruire il prefabbricato sono state la Provincia di Firenze e il Circondario Empolese Valdelsa. Ora la competenza passata alla Città Metropolitana fiorentina, con manutenzione a carico dell'Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa. I danni, spiega il dirigente scolastico Daniela Mancini, hanno interessato tutto l'edificio. L'evacuazione degli altri studenti, aggiunge la preside, "è stata suggerita dai vigili del fuoco in quanto il vento avrebbe potuto propagare i fumi anche negli edifici adiacenti". in programma un incontro tra i collaboratori della presidenza e i docenti responsabili dell'istituto professionale per redigere un piano organizzativo per concludere l'anno scolastico. Da giovedì 14 maggio gli studenti, eccetto quelli dell'Ipia, ovvero coloro i quali sono direttamente interessati dall'incendio, torneranno sui banchi di scuola. "Ci impegneremo a far rientrare tutti in classe entro lunedì 18 maggio - dichiara Mancini - ma sia il nostro istituto che gli altri empolesi non hanno a disposizione spazi per compensare l'inagibilità delle aule del prefabbricato".
Le strutture tecniche, nell'immediato, stanno cercando una soluzione per coprire il monte ore per le ultime settimane di questo anno scolastico.
Alla riunione congiunta tra Unione dei Comuni dell'Empolese Valdelsa e della Città Metropolitana hanno preso parte l'ingegner Carlo Ferrante, l'ingegner Michele Rosi e i docenti responsabili del plesso dell'IIS Ferraris-Brunelleschi, indirizzo Ipia, Marco Brusamolino e Dimitri Gudas, e il sindaco di Cerreto Guidi, Simona Rossetti, delegato dell'Unione dei Comuni Empolese Valdelsa a scuola ed edilizia scolastica. L'incontro si è svolto in una sala del palazzo comunale di Empoli alla presenza anche di rappresentanti della giunta locale.
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Le reazioni. "Quello che successo era evitabile ma è mancata la volontà politica di prevenirlo. Sappiamo, infatti, che le studentesse e gli studenti hanno ripetutamente denunciato le condizioni indegne in cui erano costretti a fare lezione ma le loro denunce sono rimaste inascoltate": così Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell'Unione degli studenti, commenta la notizia dell'incendio in una scuola superiore di Empoli.
"Nel dimostrare la nostra solidarietà a chi questa mattina rimasto coinvolto nell'incendio e in particolare agli studenti intossicati - aggiunge Lampis - ribadiamo a gran voce che inaccettabile andare incontro a pericoli entrando a scuola! I nostri istituti devono essere anzitutto dei presidi di sicurezza. Il Governo utilizza strumentalmente la tematica dell'edilizia scolastica per elaborare le ennesime promesse che non si traducono in interventi concreti. Ricordiamo che nel Def sono scomparsi i 489 milioni destinati all'edilizia scolastica e che la pubblicazione dell'Anagrafe dell'edilizia scolastica stata ulteriormente prorogata come se i 19 anni di ritardo non fossero gi sufficienti. Le condizioni edilizie delle nostre scuole sono pietose, tanto nel nord quanto nel sud del nostro Paese. Servono risposte e interventi immediati".
"All'inadeguatezza e alla fumosità delle risposte del Governo - conclude l'Uds - contrapponiamo la campagna nazionale sull'edilizia scolastica 'A misura di studente', non solo per pretendere la messa in sicurezza e la messa a norma degli edifici scolastici, ma anche per esigere edifici realmente inclusivi che consentano un miglioramento dell'offerta formativa e della didattica".
Il governo. Laura Galimberti - coordinatrice della Struttura di Missione per il coordinamento e l'impulso nell'attuazione degli interventi di riqualificazione dell'edilizia scolastica di Palazzo Chigi - ha preso contatti con la dirigenza dell'Istituto e con la Città metropolitana di Firenze. "Fortunatamente l'incendio non ha avuto conseguenze su docenti e studenti che sono stati immediatamente evacuati ancor prima che l'incendio divampasse - fanno sapere dalla scuola - che ha immediatamente allertato i vigili del fuoco. Le fiamme sarebbero state causate dal corto circuito di un quadro elettrico. Galimberti si è informata sulla storia dell'edificio, che fa parte di un pi grande plesso scolastico costruito nei primi anni '70, che ospita oltre 1.300 alunni ed stato comunque ampliato pochi anni fa con una nuova costruzione. La parte colpita dall'incendio, ospitava 150 studenti "ed un edificio dotato comunque delle necessarie certificazioni", fanno sapere i tecnici.
Giampiero Mongatti, consigliere con delega all'edilizia scolastica della Città metropolitana fiorentina, conferma che la riunione in corso tra i tecnici e i Sindaci dell'Unione Empolese Valdelsa, individuerà la soluzione che accompagni la fine dell'anno scolastico ma anche la procedura di intervento d'urgenza che - durante la prossima estate - permetterà di sanare i danni causati dall'incendio. E' allo studio anche una soluzione progettuale che permetta di consegnare alla scuola e ai suoi alunni una sede definitiva. "La vicenda poteva avere gravi conseguenze ma l'emergenza stata gestita magistralmente", commenta Laura Galimberti. "Un esempio concreto di collaborazione, tempestivit e grande professionalit di tutti gli attori istituzionali - e non solo - coinvolti nella vicenda: dagli insegnanti, ai Vigili del Fuoco, alle autorità competenti", conclude Galimberti.
Sulla vicenda interviene anche il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio: "La buona scuola è una scuola sicura. Edifici scolastici curati, in cui non possono distaccarsi pezzi di soffitto o divampare incendi come accaduto a Empoli, mettendo a repentaglio la vita dei nostri ragazzi, degli insegnanti e del personale scolastico. Per questo il Governo Renzi ha avviato da subito, un anno fa, un'opera di interventi e monitoraggio su un patrimonio immobiliare affidato agli enti locali. Il patrimonio edilizio scolastico spesso manca da anni, se non da decenni, di opere di manutenzione e riqualificazione - ha dichiarato il Ministro al sito ilgiornaledellaprotezionecivile.it - Per questo sono stati sbloccati oggi 4 miliardi di risorse per nuove scuole, manutenzioni, efficientamento energetico e monitoraggio del patrimonio di 40mila edifici.
Un patrimonio su cui sta intervenendo la Struttura di missione per l'Edilizia scolastica, per la sicurezza, il decoro e la manutenzione. Un patrimonio che abbiamo contribuito a ricostruire liberando e aggiungendo risorse agli enti locali. Le prossime tappe prevedono 1.600 nuovi cantieri, per ristrutturazioni radicali, mentre altre 700 scuole saranno interessate da interventi per l'efficienza e la sicurezza degli impianti energetici".