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Mori, il Benjamin Button del tennis a 50 anni ha vinto un torneo Itf

di Michele Falorni
Mori, il Benjamin Button del tennis a 50 anni ha vinto un torneo Itf

Il trofeo conquistato è una tappa del circuito internazionale categoria Senior. In finale il maestro di Rosignano ha sconfitto in due set l’americano Mark Brooks

30 agosto 2023
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ROSIGNANO. Chi ha detto che a cinquant’anni non si possa ancora giocare bene e vincere a tennis? Francesco Mori, maestro di Rosignano, cancella tutti i luoghi comuni e con la coppa alzata sui campi della Libertas Sport di Livorno apre un nuovo percorso personale. Una sorta di Benjamin Button della racchetta (il personaggio di un celebre film che da vecchio ringiovanisce fino a diventare un neonato). Il torneo conquistato è una tappa del circuito internazionale Itf categoria Senior over 50 e non solo nel singolare maschile vede spesso iscritti nomi conosciuti. Francesco, per salire sul primo gradino del podio, ha disputato tre incontri sulla terra rossa e battuto in finale lo statunitense Mark Brooks con il punteggio di 6-3/7-5, dimostrando all’avversario, a se stesso e al pubblico di poter competere ancora ad alti livelli. La sfida è durata meno di due ore ed è stata avvincente. «Mi sono iscritto - racconta al telefono - per mettermi di nuovo in discussione e divertirmi. Il tennis era e resta la mia vita e, sebbene non mi sia allenato tanto, ho centrato un risultato prestigioso. Da tanti anni ormai lavoro come maestro e, sono sincero, non pensavo a un colpo del genere».Classe 1973, ha festeggiato il mezzo secolo il 26 luglio. Ha impugnato la racchetta da ragazzino e non l’ha più mollata, passando dal legno alle moderne fibre e modificando il gioco per renderlo sempre più veloce e fluido su ogni superficie. Ottimo giocatore, ha affinato i colpi, trovando nel servizio e nel potente dritto le traiettorie vincenti. Con l’esperienza e le relative qualifiche ottenute nei centri federali, si è dedicato pure ai disabili. Unendo visione e personali esperienze ha puntato sull’inclusione affinché la rete servisse solo a distanziare e non a dividere. Nel suo curriculum non mancano le specializzazioni: è istruttore per ciechi e ipovedenti, giocatori su sedia a rotelle, coach internazionale e Uisp e negli anni scorsi ha insegnato anche in Germania, a Ingolstadt, vicino a Norimberga, oltre che all’accademia del tennis di Calenzano sotto la guida del professor Erasmo Palma, uno dei pionieri della percezione del rapporto tra atleta e tecnico, che con le proprie pubblicazioni ha messo al centro della sua ricerca nuovi modelli di formazione. «Non mi manca l’entusiasmo - prosegue - e mi piacerebbe dedicare periodi un pochino più lunghi ai tornei. Molto dipenderà dai miei impegni professionali nei circoli in cui lavoro e dal tempo a disposizione per allenarmi evitando dolori alle articolazioni. Intanto, mi sono iscritto al torneo di San Vincenzo, altra tappa del circuito Itf al via in settembre, e cerco sponsor perché mi piacerebbe competere anche all’estero. Un modo per divertirmi ancora di più e capire bene a che livello sono». A Mori non mancano le passioni, a partire dalla lettura dei libri di storia contemporanea nei (pochi) momenti in cui si rilassa e le passeggiate con il cane Mila, un labrador femmina, insieme alla compagna Giulia. Senza dimenticare lo sport in televisione, a partire dalla Formula 1, dove tifa Ferrari.

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