Porto di Cecina, spunta un acquirente: la proposta arriva da Miami
Si tratta della società Seacape. L’offerta resa nota in udienza
CECINA. Non c’è noia per chi segue il caso del Porto di Cecina, in concordato preventivo. O almeno, lo era. Se la società andrà in liquidazione giudiziale (o se il percorso sarà ancora quello del concordato) lo dovrà decidere nei prossimi giorni il Tribunale. Ma intanto, giusto per non farsi mancare nulla, è arrivata una nuova proposta di acquisto: a presentarla la Seacape, società di logistica per il momento apparentemente estranea al caso porto, che arriva direttamente da Miami. A presentare l’offerta per oltre 19 milioni di euro l’amministratore Josè Pereira.
La procedura
Ormai la vicenda è un groviglio di sentenze e di interpretazioni perfino sullo stato attuale della procedura. Mercoledì si è svolta l’ennesima udienza. Presenti tutti gli attori di una vicenda che si trascina ormai da anni. C’erano i rappresentanti della società Porto di Cecina, quella coinvolta nella procedura, di Sales, il creditore che chiede da tempo che si arrivi alla procedura di liquidazione giudiziale e che ha avuto la meglio anche nella recente sentenza di Appello seguita a quella di Cassazione, del Comune di Cecina tra i principali creditori e forte di un accordo per la realizzazione di una serie di opere di salvaguardia per il territorio, dei professionisti delle parti e del tribunale di Livorno. È rimasta fuori dall’aula invece, questa volta, su richiesta di Sales, la società non coinvolta di fatto nella procedura come parte a tutti gli effetti: la società Setha, firmataria di una proposta di acquisto che non sta andando, per il momento, verso la concretizzazione nonostante la confermata volontà da parte degli amministratori. Ogni parte ha rimarcato al tribunale le proprie richieste: che vada avanti il concordato (Porto di Cecina) , che si vada alla liquidazione giudiziale (Sales) che si tengano presenti le esigenze della comunità (Comune) . Il tribunale si è riservato, a stretto giro, di decidere cosa accadrà e quindi si è in attesa di una decisione che cambierà lo scenario. E non è mancato l’ennesimo colpo di scena.
L’offerta di acquisto
È stato reso noto che è arrivata, poche ore prima dell’udienza, un’offerta di acquisto uguale per importo a quella di Setha, direttamente da Miami. A presentarla, come detto, la SeaCape, tramite l’amministratore Josè Pereira. Società che fino ad oggi non si era palesata e che nessuno sembra al momento, e ufficialmente, conoscere se non per la ricerche fatte una volta scoperto il nome su internet. Si tratterebbe, come cita il sito«di una compagnia leader nel trasporto di rinfuse secche, che fornisce soluzioni logistiche marittime a livello mondiale per clienti in diversi settori dell’economia globale». Con i titolari della società che «vantano oltre 40 anni di esperienza. Seacape è specializzata in carichi alla rinfusa e breakbulk, tra cui prodotti siderurgici, zucchero, carbone, concentrati di rame e cereali, tra gli altri carichi alla rinfusa secchi». In attesa della decisione del tribunale l’offerta non potrà comunque essere presa in considerazione. Prima c’è da capire in quale casello delle procedure andrà inserito il porto.