Il Tirreno

L’operazione

Cecina, tredicenne guida la moto d’acqua: multa di 3.670 euro a suo padre


	Padre e figlio sulla moto d'acqua in una foto inviata dalla capitaneria
Padre e figlio sulla moto d'acqua in una foto inviata dalla capitaneria

Vacanza amara per una famiglia olandese: il ragazzino non poteva provarla, come ha fatto, nonostante il padre avesse la patente nautica

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CECINA. Nella mattinata del 12 agosto, i militari della guardia costiera durante il pattugliamento della costa con il battello “GC B60” nell’ambito dell’operazione “Mare e laghi sicuri”, in prossimità della costa tra Cecina e Vada, hanno individuato e fermato una moto d’acqua alla cui guida si trovava un ragazzo olandese di 13 anni in compagnia del padre. «Nella circostanza è stato accertato che l’adolescente e era munito del laccetto di sicurezza, prova inconfutabile che stesse guidando la moto d’acqua», scrive la capitaneria di porto in una nota riepilogativa.

I militari hanno intimato al padre del ragazzo, che aveva la patente nautica, «di mettersi alla guida e rientrare nel porto di Cecina, dove era stato noleggiato il mezzo nautico». I due turisti sono stati quindi convocati negli uffici del comando dove è stata elevata, al babbo, una sanzione di 3.670,33 euro per violazione delle norme di sicurezza del codice della nautica da diporto.

«Nella stessa giornata e sempre nell’ambito dell’attività di controllo e sicurezza del litorale, gli uomini della Guardia Costiera di Cecina hanno fermato un natante da diporto a motore di circa nove metri privo di assicurazione. Il proprietario è stato scortato in porto e successivamente sanzionato per 800 euro e il natante posto sotto sequestro amministrativo». «Sempre alta la vigilanza della guardia costiera, particolarmente rafforzata nel periodo ferragostano, per garantire la fruizione in sicurezza di mari e spiagge. La raccomandazione fatta dagli uffici operativi del Comando della Guardia Costiera di Livorno è sempre quella di vivere il mare con la massima prudenza, sia da parte dei diportisti che dei bagnanti, con la consapevolezza che gesti irresponsabili possono essere pericolosi per sé e per gli altri».

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