Il Tirreno

Toscana salute
Sanità

Cecina, ecco Diabetologia in ospedale: «Oltre 10mila i pazienti cronici». Chi è il responsabile e i consigli per prevenire la malattia

di Martina Trivigno

	L'ospedale di Cecina (foto d'archivio)
L'ospedale di Cecina (foto d'archivio)

Il primario Graziano Di Cianni, direttore della Diabetologia dell’Asl Toscana nord ovest: «Serviva una struttura per rispondere ai loro bisogni»

3 MINUTI DI LETTURA





CECINA. L’ospedale di Cecina avrà la sua Diabetologia e il responsabile – dal 1° ottobre prossimo – sarà il dottor Valerio Gherardini, 62 anni, di Campiglia Marittima. «Intanto iniziamo ad avere una struttura semplice che poi naturalmente nel tempo dovrà essere potenziata – spiega il primario Graziano Di Cianni, direttore della Diabetologia dell’Asl Toscana nord ovest – soprattutto per garantire una possibilità di cura sempre più efficace in un’area molto vasta, avere degli ambulatori specialistici e puntare sulla possibilità di incrementare la telemedicina. Anche perché in tutta l’area, da Rosignano, passando per Cecina e fino a Piombino, sono più di 10mila i diabetici cronici. E abbiamo pensato che fosse importante seguirli più da vicino».

Da qui la manifestazione d’interesse al termine della quale è stato affidato l’incarico di responsabile al dottor Gherardini con la seguente motivazione: «Il dirigente, oltre ad avere un curriculum vitae di rilievo, ha dimostrato un’ampia competenza e una conoscenza organizzativa orientata allo sviluppo e all’efficienza sinergica delle attività di diabetologia dell’ambito territoriale di riferimento».

Come detto, l’incarico – valido sia per Cecina che per Piombino – avrà la durata di cinque anni (rinnovabile). «Abbiamo aperto la selezione, poi vinta dal dottor Gherardini, per dare una forma più convinta a un territorio che è ancora un po’ sofferente – prosegue Di Cianni – quindi è stata creata una struttura semplice di Diabetologia al pari di quelle già esistenti in altri territori dell’Asl Toscana nord ovest. L’obiettivo finale è quello di riuscire a prendere i pazienti in carico in maniera complessiva proprio perché si tratta di persone fragili, spesso con più di una patologia, e di conseguenza hanno bisogno di risposte immediate, soprattutto per evitare in seguito complicanze. Così, in collaborazione con la direzione generale dell’Asl, è stato pensato di strutturare qualcosa che esiste già, ovvero l’assistenza, ma con una dignità propria per costruire qualcosa di più organico».

Anche perché ce n’è bisogno. «Il nostro lavoro è importante perché facciamo azioni per la prevenzione primaria, che significa prevenire la malattia spiegando i comportamenti corretti da applicare – sottolinea il dottor Di Cianni – . Poi c’è la prevenzione secondaria che significa prevenire le complicanze. E questo si può fare mettendo in piedi una rete di servizi che, assieme alla medicina generale, prenda in cura il paziente diabetico e gli garantisca i controlli annuali». Ma quali sono le buone pratiche da attuare per prevenire l’insorgere del diabete? «Attenzione allo stile di vita – conclude direttore della Diabetologia dell’Asl Toscana nord ovest – . L’attività fisica è alla base della prevenzione e il movimento è il primo passo per evitare l’insorgenza di alterazioni metaboliche. Occhio anche all’alimentazione e in particolare ai cibi ad alto contenuto calorico che possono saziare: i grassi, infatti, aumentano l’insulino-resistenza. La prevenzione è fondamentale: bisogna controllarsi e chi sa di avere la malattia deve fare esami periodici e screening. Nulla deve essere sottovalutato».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
Trasporti

Incendi lungo la ferrovia Pisa-Empoli: treni bloccati e tecnici al lavoro tutta la notte – Quando si riparte

di Libero Red Dolce
Speciale animali