Il Tirreno

Il caso

Porto di Cecina, dubbi sull’acquisto: Setha chiede nuovi documenti

di Ilenia Reali
Una veduta dell’ingresso del porto di Cecina
Una veduta dell’ingresso del porto di Cecina

A pochi giorni dal termine ultimo, la situazione non è definita

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CECINA. Mancano 11 giorni al termine ultimo per il passaggio di mano del porto. La scadenza è stata concessa a Setha dal tribunale di Livorno in modo che ci fossero i tempi richiesti per arrivare alla chiusura del concordato preventivo con la vendita alla società che aveva fatto un’offerta di acquisto vincolante.

La situazione, dopo alcune settimane di silenzio che avevano fatto pensare a un perfezionamento della procedura certo, sembra oggi un po’meno sicura.

Setha, la società che ha rinnovato la proposta di acquisto, ha richiesto pochissimi giorni fa ulteriore documentazione al commissario giudiziale e alla Porto spa. Sono tutti i contratti preliminari dei proprietari dei posti barca, i cosiddetti rogitanti.

Una richiesta che arriva durante la due diligence ma che suona un po’fuori tempo massimo visto che mancano davvero due manciate di giorni alla scadenza fissata dal tribunale. A confermare la richiesta della documentazione è anche Manuel Alsoni, fondatore di Setha. «Sì èvero – dice – abbiamo chiesto quei documenti. Sono tutti uno diverso dall’altro e li stiamo guardando tutti. Vogliamo escludere il rischio di cause».

Sull’esito della verifica Alsoni non si esprime. «È ancora in corso, stiamo lavorando intensamente. Abbiamo fatto un board due giorni fa e ne facciamo uno domani (oggi ndr) . Abbiamo bisogno ancora di due giorni». La preoccupazione è palpabile anche nella voce di Alsoni e le voci che da qualche giorno a Cecina si inseguono sul rischio che l’operazione possa saltare sembrano giustificate.

I creditori e i soci intanto sono tutti alla finestra a capire cosa potrà succedere. Se la compravendita andrà in porto, il futuro sarà piuttosto chiaro ma se l’operazione saltasse la società Porto Spa potrebbe andare in liquidazione giudiziale (la procedura che ha sostituito il vecchio fallimento) e quindi i tempi potrebbero allungarsi. Intanto il Comune sembra aver giocato in anticipo con l’incarico dato a Navigo per una consulenza per gestire tutto quello che riguarda il porto, sia che si perfezioni la compravendita con Setha sia che la procedura prenda altre strade.

L’obiettivo del Comune, del resto, qualunque cosa accada è quello di non perdere altro tempo e con Navigo, l’amministrazione comunale si assicura di avere un partner preparato sia nel definire gli indirizzi urbanistici sia nel non trovarsi senza i giusti professionisti davanti a un cambiamento della procedura. Non dimentichiamo che, come ultima carta, il Comune potrebbe ritirare la concessione lasciando alla Porto Spa una scatola vuota. Una scelta complessa sia dal punto di vista normativo sia per quanto riguarda l’impatto con la base elettorale.
 

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