Cecina, si metta in sicurezza il territorio: alluvioni, nasce un’associazione
L’incontro per costituirla in programma il 2 dicembre a Marina
CECINA. Gli ultimi nubifragi che si sono abbattuti su Cecina e in generale sulla Valle degli Etruschi hanno fatto riflettere molto i cittadini , in particolare quelli di Marina e di Palazzi. È apparso chiaro che il territorio è fragile e che il rischio che il fiume Cecina faccia danni irreparabili è altissimo. Ecco quindi che hanno ripreso a domandarsi che fine avessero fatto quelle opere, previste nella convenzione con la società del Porto, e che sono così necessarie per la messa in sicurezza. Se lo sono chiesto ancora di più in questa fase con l’approvazione della variante urbanistica alle porte e l’eventuale acquisto dalla procedura giudiziale con lo spettro del fallimento a partire dal primo gennaio.
Un gruppo di cittadini, circa una novantina per il momento hanno lavorato per creare un’associazione “Difesa del territorio e del fiume Cecina” che sarà costituita ufficialmente con l’elezione dei rappresentanti il 2 dicembre, alle 17,30, all’Hotel Massimo di Marina.
«Durante l’incontro, a cui tutti sono invitati, cominceremo con l’approvazione dello statuto e delle cariche», dicono Renzo Cioni e Alessia Zurlini che stanno traghettando vero la partenza dell’associazione. «Riteniamo – dicono – che ci sono lavori di messa in sicurezza che non possono essere rimandati: ci riferiamo al rifacimento del ponte di Marina e degli argini a tutela di Marina e di Palazzi oltre al dragaggio del fiume. Interventi previsti nelle convenzioni con il porto e di cui, ora, non sappiamo più niente. Abbiamo bisogno di capire, ad esempio, se il Comune è tra i creditori e se quindi c’è ancora la garanzia in caso di vendita (che auspichiamo) del mantenimento di questi accordi. O se, in alternativa, sarà la parte pubblica ad accollarseli».
Cioni e Zurlini fanno presente che la nascita dell’associazione non intende «essere in contrapposizione ma collaborativa perché siamo preoccupati per la situazione che si sta determinando».
I cittadini temono che una volta che il mare non sarà incaso di recepire l’ondata di piena o con nubifragi autorigeneranti si creino alluvioni con effetti ancora peggiori rispetto a quelli che ci sono stati negli ultimi eventi.
«Non appena ci saremo costituiti ufficialmente – aggiunge Cioni che è stato sindaco per 10 anni a Cecina – chiederemo subito un incontro alla sindaca Lia Burgalassi, al presidente del consiglio comunale e poi ai capigruppo così come al commissario giudiziale della procedura del Porto di Cecina. Le convenzioni risalgono al 2011 Seguiranno anche incontri con i parlamentari locali».
Per i cittadini la messa in sicurezza non è rimandabile ulteriormente.
«La Regione ha anticipato 1,8 milioni per rifare uno degli argini ma non sappiamo che fine abbiano fatto le garanzie. Abbiamo ritenuto che fosse necessario creare un’associazione che potesse seguire l’evolversi della situazione dal momento che i rischi secondo noi sono enormi e anche per molti altri se stiamo alle adesioni che già abbiamo avuto con la pagina Facebook».
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