Giocatore della Swag Cecina aggredito da un tifoso rivale
Il racconto di Giovanni Bruni: «Non mi era mai accaduto in 25 anni di carriera»
CECINA. Giovanni Bruni è ancora dolorante. «Al pronto soccorso mi hanno dato tre giorni di referto soltanto, ma ci tornerò per farmi controllare: il dolore ancora non passa». Ma al di là delle lesioni, è il contraccolpo psicologico che l’ha convinto a dare mandato al suo avvocato per preparare tutto l’occorrente e presentare denuncia alle forze dell’ordine. Il giocatore della Swag Cecina, la squadra di basket cittadina che domenica a Fidenza ha perso la decisiva gara 3 per la promozione in serie B nazionale contro i rivali della Fulgor, è stato infatti vittima di un’aggressione.
Un pugno che gli è stato sferrato proprio da uno dei tifosi avversari poco prima dell’inizio dell’ultima partita. Scatenando un immediato parapiglia ed esacerbando gli animi anche in campo, ma soprattutto «gettando una macchia difficilmente cancellabile per me su questa partita – commenta Bruni – la Fulgor è un’ottima squadra e i suoi sostenitori certo non sono rappresentati da questi comportamenti, ma in 25 anni di carriera trascorsi in squadre di mezza Italia non mi era mai capitata una cosa così. E non deve accadere mai più, per questo sono deciso a presentare denuncia».
La ricostruzione
Tutto avviene, secondo quanto raccontato da Bruni, poco prima dell’inizio della partita. «Avevamo appena finito riscaldamento e riunione tecnica e stavamo andando negli spogliatoi per il riconoscimento con gli arbitri – spiega il giocatore del Basket Cecina – non c’erano steward né è stato allungato il tunnel protettivo. Ma non me ne sono preoccupato, non mi sarei mai immaginato di essere aggredito. Invece in quel momento – racconta – quest’uomo, che già appena entrato nel palazzetto aveva iniziato a offendermi a gran voce dimostrandosi particolarmente agitato, mi si è avvicinato e mi ha sferrato un pugno colpendomi tra la spalla e il petto».
Il racconto
Al di là del dolore «che si è manifestato più nei giorni seguenti, tant’è che ho ancora dolore e intendo fare altre verifiche per capire se ci saranno o meno anche conseguenze fisiche – spiega Bruni – è il gesto che mi ha lasciato sconvolto, anche psicologicamente. Di offese e sfottò nella mia carriera ne ho ricevuti tanti, avendo giocato in Puglia, in Sicilia, in Piemonte, in Campania e anche in Emilia Romagna oltre che in Toscana. La golliardia l’ho sempre accettata. Durante la partita domenica mi è stata anche versato della birra addosso ma a gesti di questo genere non ci do peso: la partita è stata sospesa, dopo mi sono fatto una doccia e per me è finita lì. Ma la violenza non posso accettarla, né intendo passarci sopra. Perché altrimenti – conclude – finirei con il legittimarla e creare un precedente che in futuro potrebbe essere pericoloso anche per altri giocatori».