Il Tirreno

Sanità malata

«Regione sorda sull’ospedale. Ignorate le nostre proposte»

Da sinistra Riccardo Ristori (medico), Silvia Noferi (consigliera regionale), Giuseppe Lippi (medico), Claudio Marabotti (medico), Andrea Quartini (deputato) e Mario Settino (capogruppo 5 Stelle a Rosignano) (Foto Falorni/Silvi)
Da sinistra Riccardo Ristori (medico), Silvia Noferi (consigliera regionale), Giuseppe Lippi (medico), Claudio Marabotti (medico), Andrea Quartini (deputato) e Mario Settino (capogruppo 5 Stelle a Rosignano) (Foto Falorni/Silvi)

Rosignano, il consigliere Marabotti: non sono monitorati i tempi salvavita

02 aprile 2023
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ROSIGNANO. Solo posti in piedi per il dibattito "L’Ospedale ultima chiamata" organizzato dal Movimento Cinque Stelle e dalla lista Rosignano nel cuore nella sala riunioni di piazza del mercato a Rosignano Solvay. Tanti i cittadini presenti, a conferma di come la sanità sul territorio delle valli Etrusche sia un argomento particolarmente sentito. Liste di attesa infinite, mancanza di medici specialisti, file al Pronto Soccorso, mancanza di posti letto, bassa remunerazione dei medici, digitalizzazione fallimentare, alti rischi di contenziosi ma soprattutto, come hanno detto Silvia Noferi Consigliere Regionale M5S, il dottor Riccardo Ristori e Claudio Marabotti cardiologo e capogruppo di Rosignano nel Cuore, errori di programmazione da parte della Regione Toscana. Ed è stato proprio l’intervento di Marabotti quello più duro verso Regione ed Asl quando ha parlato di procedure salvavita indicando l’ospedale di Cecina, perché baricentro rispetto a Piombino e Volterra, quale luogo dove effettuare coronografie. «Questa rete ospedaliera (gli ospedali della val di Cornia)- ha detto Noferi - dovrebbe contare su figure professionali ma c’è carenza di medici perché nessuno ha fatto programmazione, nessuno ha tenuto conto dei medici che andavano ed andranno in pensione e dei problemi socio economici del territorio».

Un territorio che, come ha sottolineato il dottor Giuseppe Lippi esperto di organizzazione sanitaria «conta il maggior numero di anziani, come il Comune di Rosignano Marittimo, anziani che hanno ed avranno maggiori necessità di assistenza».

Troppi gli accessi al Pronto Soccorso e pochi i medici in Comuni, come quello di Cecina e Piombino, dove in estate triplicano le persone. Difficoltà a trovare i medici e gli infermieri perché «gli ospedali di Cecina e Piombino sono poco attrattivi ed i giovani - ha detto Riccardo Ristori - scelgono ospedali dove fare diagnostica, dove attuare medicina di qualità».Il territorio non è protetto: «assieme al sindaco Lippi - dice Marabotti - avevamo provato a presentare una proposta all’assessore alla sanità della Regione, Simone Bezzini. Un piano che abbiamo presentato nel luglio 2021 dove si suggeriva di suddividere le specialistiche tra gli ospedali di Cecina e Piombino. Su quel piano non abbiamo avuto alcuna risposta. Nelle valli etrusche vivono circa 150mila persone con milioni di presenze durante l’estate. Nel triangolo Cecina, Piombino e Volterra non è possibile effettuare coronarografie. Secondo le principali associazioni di cardiologia del mondo occorre che un intervento salvavita, in caso di infarto, debba essere effettuato entro le due ore dalla chiamata telefonica ed entro 90 minuti dall’accesso in un ospedale. Ho chiesto alla Regione se questi tempi vengono rispettati. La Regione parla di tempi di ricovero e non di intervento. Ho richiesto ancora senza ottenere risposta. Per questo mi sono fatto la convinzione che l’Asl non abbia la più pallida idea di come funziona un servizio salvavita. Ed allora i sindaci presenti e quelli che non ci sono devono partire da questo. Da un’Asl che non controlla i parametri fondamentali per salvare la vita dei cittadini.

La Regione dice alle Asl di tagliare, di risparmiare. Le decisioni sulla sanità sono politiche», ha concluso Marabotti. Non solo critiche ma anche proposte come quella del dottor Giuseppe Lippi che ha avanzato l’idea della sanità di d’iniziativa gestita sul territorio da infermieri, medici ma anche da pazienti o familiari ai quali viene insegnato a gestire la malattia a casa. Claudio Marabotti ha parlato della Casa della salute con medici ed infermieri disponibili dalle 8 alle 20 ed anche il sabato fino alle 14. Ma soprattutto tutti concordano sulla necessità di investire sulla sanità pubblica in modo che diventi attrattiva per i giovani e che non faccia fuggire i medici. Una sanità di qualità con stipendi adeguati. Tante le fughe dal Pronto Soccorso in quest’ultimo anno per la fatica dei turni di lavoro, ha ricordato Ristori, per i tanti accessi impropri, ma anche per una organizzazione caotica. Tra gli interventi che sono seguiti quelli di Vincenza Zagaria del Comitato Salute Pubblica che ha posto l’accento sulle liste di attesa «sintomo - ha detto - di mala sanità».

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