Riorganizzazione del 118, il sindaco Lippi: «Fate un turno sull’ambulanza per conoscere il territorio»
Cecina, il primo cittadino critico sulle ipotesi in campo: «Il medico da Rosignano non si può togliere»
CECINA. L’applicazione sui territori delle nuove linee guida adottate nei mesi scorsi dalla Regione Toscana sul 118 e il riordino dell’emergenza sanitaria, fanno storcere la bocca a più di un sindaco. Dopo l’approvazione delle linee generali (delibera 1424 del 12 dicembre scorso) l’Asl Toscana nord ovest, competente anche per il territorio di Cecina e delle Valli Etrusche, si è presa tutti i suoi tempi anche se entro marzo il piano deve andare a regime. Da pochi giorni circola un’ipotesi di riorganizzazione che prevede – un po’ in tutta la regione – una riduzione delle ambulanze con medico a bordo per fare spazio ai mezzi di soccorso con gli infermieri. Nelle segrete stanze è già iniziato un primo confronto con le associazioni di volontariato che conservano un ruolo strategico anche nella nuova organizzazione. Il primo a uscire allo scoperto è il sindaco di Cecina, Samuele Lippi, ormai sceso in polemica con l’azienda sanitaria, diretta da Maria Letizia Casani, sia sul progetto dell’ospedale unico Cecina Piombino, che sui servizi che riguardano il 118. «Anche se il piano non è ufficiale, quello che trapela non va bene. Non piace a me e neppure ai sindaci delle Valli Etrusche. Come temevo, vogliono togliere due delle quattro postazioni di ambulanza con medico». Attualmente c’è un dottore in servizio per il 118 a Rosignano, Cecina, Venturina e Piombino.
«Da quello che emerge, anche se il confronto con le associazioni deve ancora concludersi, è che l’Asl vuole togliere il medico in due postazioni su quattro. Se realmente le cose restano così, dico subito che la proposta non è accettabile. Se succede qualcosa a Rosignano vuole dire che Cecina resta senza medico. Direi che questo non è tollerabile non solo d’estate, quando arrivano i turisti, ma anche negli altri mesi dell’anno». I temi sulla sanità restano piuttosto caldi.
«Secondo me chi si occupa di riorganizzare i servizi non ha alcuna idea delle nostre strade. Mi sento di poter dire che non conosce il nostro territorio. Altrimenti non circolerebbero queste proposte». Poi Lippi fa una proposta. «Invito chi lavora alla riorganizzazione del 118 a venire da noi a Cecina, stiamo un giorno su un’ambulanza per vedere come si svolge il servizio. Andiamo a Sassetta, Castagneto. Magari prendendo visione diretta della realtà si capisce che le ambulanze con il medico non possono essere ridotte. In ogni caso i sindaci dovranno essere coinvolti. Il 2 marzo c’è un incontro con i vertici dell’Asl alla società della salute: dico subito che il medico da Rosignano non si può togliere». Ovviamente, come lo stesso Lippi ha detto in premessa, la situazione non è definita. Il sindaco di Rosignano, Daniele Donati, ha scritto sia all’Asl Toscana nord ovest che alle associazioni di volontariato, invitandole a non prendere alcun impegno sulla riorganizzazione territoriale dei servizi di emergenza senza che i sindaci siano stati preventivamente coinvolti. Finora però i sindaci, e questo vale anche per altre province, hanno ancora pochi elementi per poter dare una valutazione compiuta su quello che emerge dai tavoli tecnici sul 118. Ma l’idea dei tagli alle ambulanze con il medico dettata da un’esigenza di risparmio non convince gli amministratori oltre alle associazioni.
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