L’ultimo acuto di Gaetano Bardini

di Maria Meini
Il tenore Gaetano Bardini
Il tenore Gaetano Bardini

Il grande tenore è morto in ospedale a 91 anni. La sua voce accompagnerà la cerimonia funebre  

04 novembre 2017
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RIPARBELLA. La sua voce possente e allenata da anni di esercizi e passione accompagnerà il suo ultimo viaggio. Gaetano Bardini, 91 anni, uno dei più grandi tenori italiani degli anni d’oro della lirica, ha voluto essere ricordato così, con il dono più grande che ha ricevuto: la sua voce. Che, sulle arie di Mascagni, suo primo amore - il tenore debuttò con “Iris” al Gran Guardia di Livorno nel 1956 -, Verdi e Puccini, accompagnerà la cerimonia funebre. Fissata per il pomeriggio di sabato 4 novembre, alle 15, nella chiesa parrocchiale della sua Riparbella. Bardini infatti non ha mai voluto lasciare il suo paese natale, nonostante i lunghi viaggi in giro per il mondo, dove ha vissuto fino a ieri con la moglie Jana Ployharovà e il figlio Giuseppe Bardini, nella casa che la sua famiglia ha abitato per duecento anni, nella campagna di Nocolino tra Riparbella e Castellina Marittima.

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Bardini è morto il 3 novembre all’ospedale di Cecina, dove era ricoverato in cardiologia per una malattia con la quale ha dovuto combattere negli ultimi 4 anni. «Alla sua cerimonia non ci saranno parole, ma musica e canto»: così lo vogliono ricordare il figlio Giuseppe e la moglie Jana, che Bardini conobbe durante il suo soggiorno nella repubblica ceca e che ha condiviso con lui 46 anni di vita. Un grande amore, che Bardini ha declinato con la passione per il canto. Oggi al funerale ci saranno il tenore Saverio Bambi, che verrà appositamente da Firenze, e il maestro di musica Giovanni Giannini, del Conservatorio di Genova. In chiesa risuoneranno le arie di Cavalleria Rusticana, Pagliacci, Andrea Chenier, Turandot.

Il curriculum di Bardini è imponente: nato l’8 ottobre del 1926 a Riparbella da una famiglia di modeste origini, ha scoperto la sua voce, diventando allievo del maestro Lattes di Livorno, ed ha ricevuto importanti consigli dal tenore livornese Galliano Masini. Il debutto a 30 anni, al teatro la Gran Guardia con l’opera di Mascagni “Iris”, cui segue a breve l’esibizione al Teatro Bellini di Catania, sotto la direzione del maestro Gabriele Santini. Un successo che gli aprirà la strada per i grandi teatri internazionali. Sempre a Catania sarà compare Turiddu nella Cavalleria rusticana, che rimarrà la sua opera preferita, e ancora si esibirà al San Carlo di Napoli e al Teatro Massimo di Palermo. Comincia una incredibile carriera per Bardini, che gira i teatri più importanti del mondo, da New York a Città del Messico, Svizzera, Polonia, Cecoslovacchia, Svezia, Malta , Ungheria... Negli anni Novanta viene insignito della Croce di Malta per meriti artistici ed umanitari, per aver offerto la propria opera in concerti di beneficenza a favore di cause umanitarie. Nell'ottobre 2008 ha ricevuto dal presidente del Premio nazionale letterario Pisa, Giancarlo Ceccarini, la medaglia d'oro alla carriera, esibendosi in alcune arie d'opera e romanze alla presenza di un folto pubblico di appassionati. La sua interpretazione del "Vesti la giubba" dai Pagliacci di Leoncavallo fa parte della colonna sonora del film documentario Usa sulla musica hip hop “Welcome to Death Row” del 2001.
 

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