Il Tirreno

Olive, la raccolta è in calo vendemmia ancora incerta

di Divina Vitale
Olive, la raccolta è in calo vendemmia ancora incerta

L’andamento ballerino del clima mette in difficoltà i produttori castagnetani Raspini (Ornellaia): «Lavoreremo perché sia un’annata almeno buona»

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CASTAGNETO CARDUCCI. Una vendemmia incerta e a dirlo sono i grandi e i saggi verrebbe da dire. Gente, i vignaioli, che di vendemmie ne hanno viste e soprattutto fatte parecchie. Sono già partiti, un po’ in anticipo, per cercare di aggiustare le situazioni più a rischio mentre per alcune tipologie, soprattutto i rossi, c’è ancora da aspettare la maturazione. Troppe piogge, proprio non ci volevano. Eppure Bolgheri ancora resiste, baciata da un microclima che raramente si trova in altre parti della Toscana. E questo rincuora. Ci sono, a detta loro, ancora i presupposti per dar vita a una buona annata, in fatto di vino. Ma la sofferenza tocca da vicino altre colture come l’olivo: nel castagnetano in molti lamentano una produzione ridotta al minimo soprattutto per il “fai da te”.

L’olio. Poche olive e malate. E arriva l’analisi precisa, da una medaglia d’oro nel mondo in fatto di olio, Paolo Di Gaetano di Fonte di Foiano. «La fioritura dell’olivo è stata molto incostante, anche a seconda delle zone, e l’allegagione (fase successiva), se non supportata da una adeguata concimazione fogliare, ha riportato molti problemi, in particolar modo sulle varietà con fioritura tardiva che si sono imbattute in giornate di caldo eccessivo i primi di giugno. L’annata, complici le frequenti piogge, è caratterizzata da molti attacchi di “Mosca olearia” e altre avversità che, se non controllate per tempo, possono provocare danni irreversibili all’oliva. La raccolta dovrebbe cominciare nella prima decina di ottobre, con le varietà precoci. In un anno come questo più che mai la tecnica di estrazione in frantoio sarà fondamentale per estrarne le note caratteristiche e tipiche dell’olio Toscano e soprattutto di alta qualità».

Il vino. Un’annata dura, è innegabile, per tutte le produzioni agricole del territorio. Le piante sono state messe a dura prova, come ci conferma Michele Satta, storico viticoltore bolgherese. «Le maturazioni sono indietro di almeno una settimana ed il vigneto Italia non gode di buona salute. Andando da sud verso nord le cose peggiorano. Qui da noi non abbiamo avuto grandine fortunatamente e le brezze marine ci hanno dato una mano ad asciugare le vigne troppo umide per molte piogge. Al momento aspettiamo una migliore maturità delle uve per iniziare, ma lo stato sanitario non ci consente di attendere troppo a lungo. Quest’anno più del solito la data di vendemmia sarà decisiva per avere vini di qualità!».

Si spera in settembre. «In 22 anni di vendemmie non ricordo un anno così – dice Ranieri Orsini della Tenuta del Biserno -. Un’estate come quella appena trascorsa con piogge torrenziali quasi tutte le settimane e temperature sotto la media lascerà il segno. Ma credo che le aziende che si sono adoperate con lavorazioni manuali accurate sui grappoli, diradamenti , sfogliature, ne trarranno buoni frutti soprattutto se settembre sarà più clemente. Con la somma di questi due fattori esistono ancora le potenzialità per dar vita ad una buona annata. La raccolta dei merlot è prevista attorno al 10 di settembre».

«Come tutti gli agricoltori, anche il viticoltore di Bolgheri guarda al cielo per fare previsioni talvolta impossibili da confermare ma che oggi, visto l’alternarsi irrequieto del clima, gli dà forza per affermare che forse non sarà un grandissima annata ma che lavorerà alacremente per farla essere almeno buona – dice spiega Leonardo Raspini, direttore di Tenuta dell’Ornellaia –. Nel frattempo comincia a cogliere le prime uve di Sauvignon Blanc per poi procedere portando in cantina i merlot provenienti dai vigneti meglio esposti che saranno, insieme ai Cabernet Franc e ai Cabernet Sauvignon, la base per i Doc Bolgheri del 2014».

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