Il centrocampista con il vizio del gol «Il Forte dei Marmi è da playoff»
Diego Bresciani: siamo giovani ed entusiasti
VIAREGGIO. Non è un attaccante di ruolo ma in questo primo scampolo di stagione Diego Bresciani sta andando a bersaglio con una certa regolarità. Quattro reti in sette gare sono un bottino importante anche per un centrocampista seppure bravo negli inserimenti in area avversaria come Diego Bresciani, uno dei punti di forza del Forte dei Marmi dei giovani. Ventidue anni di Pietrasanta ha un Dna calcistico importante: il nonno materno è infatti Paolo Mariani, per tutti “Chiodino”, ala destra come si diceva una volta, arrivato a toccare la serie A con il Genoa all’inizio degli anni settanta del secolo scorso e papà Massimo è stato uno dei centrocampisti di maggior talento (ahimè, mai del tutto espresso) di casa nostra negli anni novanta. Ed essendo cresciuto in un contesto sportivo del genere Diego non poteva che scegliere di giocare a calcio.
Gli inizi sono con la Don Bosco (proprio la squadra che aveva lanciato il nonno) poi Versilia e Camaiore (squadre nelle quali aveva militato il papà) con il quale colleziona quattro-cinque presenze in Eccellenza. Troppo poche per il ragazzo che complice anche un calo di interesse per il calcio decide di smettere. A farlo tornare sui suoi passi ci pensa però David Lupoli, direttore sportivo del Forte dei Marmi del presidentissimo Ulivi, che lo convince a tornare a giocare con quella maglia nerazzurra che sta vestendo per la terza stagione consecutiva.
In casa è cresciuto a pane a calcio, ha mai pensato di praticare qualche altro sport?
«Sinceramente no, anche se la passione per il calcio mi è venuta quando avevo sei anni. I miei primi calci a un pallone li ho tirati alla Don Bosco poi il passaggio al Versilia dove ho fatto fino agli allievi».
Poi le stagioni a Camaiore dove ha esordito in Eccellenza. Ma è proprio di quel periodo che matura la decisione di smettere. Perché?
«Dalla juniores ero passato alla prima squadra dove sono stato per due stagioni facendo l’esordio a Fucecchio. Lo spazio per giocare non era molto e siccome il lavoro di bagnino mi portava a saltare la preparazione avevo perso un po’ di entusiasmo e quindi decisi di lasciar perdere».
Poi cosa è successo, perché ci ha ripensato?
«David Lupoli mi chiese se mi sarebbe piaciuto allenarmi con il Forte, senza impegno. Poi a far cadere le mie ultime resistenze ci aveva pensato Edoardo Nardini, un amico fino da quando eravamo bambini. Giocammo solo due gare di campionato prima della sospensione definitiva per il Covid».
Ma quando tutto riparte è ormai convinto di ricominciare per davvero.
«Sì anche perché conoscevo quasi tutti i ragazzi e mi sono trovato bene nel gruppo».
Il suo ruolo è sempre stato quello di centrocampista?
«Quando ho iniziato a giocare nei campionati a undici venivo schierato davanti alla difesa. A Camaiore ho fatto anche il difensore centrale anche se solo in allenamento. Poi al secondo anno con il Forte il tecnico Bertolla mi ha fatto giocare da mezz’ala».
E qual è la posizione che preferisce?
«Quella di mezz’ala perché mi consente di giocare più vicino alla porta e dunque di segnare qualche gol».
Qual è la sua dote migliore?
«Credo sia quella di avere dei buoni tempi di inserimento negli ultimi sedici metri. E in questo ho preso un po’ dal papà».
A proposito il papà viene a vedere le sue partite?
«Qualche volta viene ma non è assiduo. Ma lo capisco perché uno dopo tanti anni di calcio può avere anche voglia di fare altro».
E in cosa deve invece migliorare?
«Devo cercare di essere più continuo. A volte mi spengo un po’ e nel mio ruolo è un fattore negativo».
Pensa ancora di poter salire di categoria?
«Non mi faccio questo problema perché gioco dove mi fa piacere. E qui al Forte dei Marmi ho trovato un gruppo con il quale sto bene».
Dove può arrivare la sua squadra?
«Siamo una formazione dall’età media molto giovane e questo ci porta a giocare con entusiasmo sempre in attacco, seguendo anche quella che è la filosofia del nostro tecnico. Credo che ce la possiamo giocare per un posto nei play off anche perché in questa stagione non ci sono corazzate come Viareggio e Romagnano».