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Matilde Bernabò, una versiliese a guidare in Grecia la campagna d’aiuto ai migranti


	Due immagini di Matilde Bernabò
Due immagini di Matilde Bernabò

La 28enne coordina ad Atene l’iniziativa del collettivo Meraki. Lanciata da agosto una raccolta fondi per finanziare i sei progetti in cantiere

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PIETRASANTA. È una 28enne di Pietrasanta, Matilde Bernabò, a coordinare ad Atene (in Grecia) il progetto Meraki, una campagna solidale in aiuto ai migranti nata dall’iniziativa di un collettivo di associazioni.

Il progetto

Dal trasporto solidale al freeshop, dall’assistenza sociale e professionale all’acquisto di farmaci: sono sei i piani di aiuto ai migranti che tre associazioni (La Luna di Vasilika e One Bridge To dall’Italia e Aletheia Rcs dalla Svizzera) portano avanti e provano a sostenere con una campagna di raccolta fondi. Le tre associazioni lavorano da anni tra Atene e Corinto per colmare le gravi lacune del sistema di accoglienza greco, sempre più restrittivo. Il progetto Meraki offre quindi assistenza a uomini, donne e bambini in fuga da guerre e crisi umanitarie provenienti principalmente da Afghanistan, Sudan, Egitto, Siria e Palestina.

Il senso dell’operazione

A coordinare le operazioni proprio Matilde Bernabò, forte della sua laurea e di un master in cooperazione internazionale. Dopo varie esperienze internazionali e due anni a Corinto a guidare le attività delle associazioni, è passata da settembre nella capitale greca dove l’attività del progetto Meraki si intreccia – in un unico luogo – con quello di molte altre Ong internazionali. «La situazione in Grecia si è fatta sempre più pesante, e oggi è uno dei confini in cui la situazione dei richiedenti asilo è più critica – spiega Matilde – Il sistema di accoglienza è diventato progressivamente più restrittivo. Per il governo greco qualsiasi persona che entri nel Paese in modo irregolare può essere perseguita penalmente. Sì è passati da migrazione “irregolare” a migrazione “illegale”. Dopo la sospensione delle domande di asilo per i migranti provenienti dal Nord Africa e l’introduzione di misure punitive per i richiedenti respinti, migliaia di persone rischiano dunque di restare in un limbo giuridico e sociale, senza alcuna tutela né prospettiva di futuro».

Misure che si inseriscono in un contesto già difficile, in cui anche i migranti regolarizzati vivono in condizioni di grave vulnerabilità. «Ogni giorno – racconta la 28enne pietrasantina – garantiamo orientamento, mediazione linguistica e accesso ai servizi di base, rispondendo ai bisogni quotidiani di richiedenti asilo e rifugiati, sempre con l’obiettivo di assicurare dignità alla persona».

La campagna solidale

Adesso le tre organizzazioni promotrici del progetto hanno lanciato “Sei modi per esserci, ogni giorno”, una campagna solidale per potenziare gli interventi umanitari indipendenti dal collettivo Meraki, lanciando una raccolta fondi sulla piattaforma Gofundme.com. La campagna è iniziata ad agosto ed è costituita da sei progetti – relativi al trasporto sanitario (per coprire i costi di viaggio verso Atene), a un freeshop solidale (dove oltre 700 persone potranno accedere gratuitamente a generi alimentari e per l’igiene personale), a uno sportello sociale con interpreti professionisti per l’accesso ai servizi sanitari, legali e amministrativi, per finanziare una social worker greca, per pagare l’acquisto di farmaci e visite mediche per chi è escluso dal sistema sanitario pubblico e infine per garantire la distribuzione di pannolini nei campi per rifugiati.

Il lavoro di Meraki, in questo contesto, è una risposta fondamentale. «Chiunque creda in un’Europa solidale – è l’appello di Matilde – può sostenerci: ogni contributo, anche piccolo, può fare la differenza». 

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