Furto di Rolex a Forte dei Marmi: tra i rapinatori condannati anche due sorelle pisane – La coppia aggredita fuori dall’oreficeria poi la fuga
I ladri avevano aggredito una turista danese e il marito in centro. L’episodio avvenne il 4 agosto scorso: oggi i due responsabili sono irrintracciabili
FORTE DEI MARMI. Quasi 25 anni di carcere inflitti dal tribunale di Lucca ai protagonisti della rapina messa a segno il 4 agosto 2024 lungo la via provinciale a Forte dei Marmi quando una turista danese di 59 anni originaria di Amalfi venne brutalmente aggredita, insieme al marito olandese di 62 anni, all’uscita di un’oreficeria dove avevano acquistato un Rolex del valore di 45mila euro mentre un altro orologio dello stesso tipo del costo di 43mila euro si trovava nella borsa della donna. Con un “piccolo” rilevante particolare: gli attori principali dell’efferato reato predatorio commesso con violenza sono uccel di bosco.
Chi sono i rapinatori
Usciti dal carcere prima della conclusione del processo risultano oggi irreperibili. Probabilmente rifugiati all’estero o ritornati nel loro paese d’origine. Si tratta di Ibrahim Ashtoti e Salahddine Ghafir, oggi entrambi ventenni, originari del Marocco e residenti a Milano, condannati ciascuno a 8 anni e un mese di reclusione, a una multa di 3.000 euro e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici dal collegio giudicante (presidente Nidia Genovese, a latere Gianluca Massaro e Raffaella Poggi) che ha accolto le richieste del pubblico ministero Antonio Mariotti.
Condannate anche due sorelle – Sara e Selene Calò, originarie della provincia di Pisa ed entrambe gravate da precedenti di polizia – che avrebbero aiutato gli autori della rapina coprendo loro le spalle, fungendo da palo e fornendo appoggio logistico. La prima è stata condanna a cinque anni e 15 giorni di reclusione e mille euro di multa con l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici, la seconda a tre anni, quattro mesi e 15 giorni e 700 euro di multa con interdizione quinquennale dai pubblici uffici.
La differenza di pena potrebbe – ma occorre attendere le motivazioni della sentenza per averne certezza – riguardare il diverso comportamento delle due sorelle al momento dell’arresto della gang. Sara Calò, 21 anni, secondo l’accusa avrebbe tentato di occultare nella tasca portaoggetti dell’auto, fermata dalla polizia in Lombardia, un orologio, poi risultato essere uno dei due Rolex rapinato a Forte dei Marmi.
Il fatto
Stando alla procura i due extracomunitari erano giunti in Versilia da Milano per mettere a segno la rapina. Pronti a tutto per impossessarsi di orologi di lusso. Infatti non solo la turista venne colpita con un pugno a un occhio e uno alla nuca per strapparle il Rolex nuovo regalato dal coniuge e che aveva appena indossato uscita dal negozio, ma al marito olandese, che cercava di difenderla, venne spruzzato negli occhi dello spray urticante. I due malviventi poi fuggirono con la borsa della donna al cui interno c’era l’altro Rolex riposto per indossare quello appena comprato. Saliti in auto i banditi si erano allontanati a forte velocità mentre la coppia era finita in ospedale.
Le indagini
Alla polizia bastarono pochi giorni per arrestare gli autori della cruenta rapina sospettati anche di aver commesso altri reati della stessa natura e che in quell’estate del 2024 si erano spostati dalla Lombardia alla Toscana. La loro base operativa, secondo gli inquirenti, sarebbe stata Pisa dove risiedono le due sorelle ritenute complici dei due malviventi. Proprio seguendo le loro tracce, immortalate da una telecamera insieme ai due extracomunitari a Forte dei Marmi poco prima della rapina, il commissariato di Viareggio e le squadre mobili di Lucca e Pisa erano riusciti a individuare Ashtoti e Ghafir. Dagli impianti di videosorveglianza della zona i poliziotti hanno individuato i due autori della rapina nelle fasi immediatamente antecedenti in compagnia delle due donne. Le immagini sono state trasmesse alla sezione anti-rapina di Milano e gli ispettori hanno subito riconosciuto uno dei due autori che era stato fotosegnalato solo alcuni giorni prima nel capoluogo lombardo quando, essendosi dichiarato minorenne (in realtà avrebbe avuto 19 anni), era stato collocato in una comunità dalla quale si era immediatamente allontanato. A quel punto è stato un gioco da ragazzi risalire all’identità del complice, un connazionale irregolare sul territorio nazionale, anche lui diciannovenne, con numerosi alias e precedenti di polizia per furti e rapine commessi in località turistiche.
Dopo una serie di servizi di appostamento, a poco più di una settimana dalla rapina ai due turisti, i due marocchini e le due donne sono stati visti salire a bordo di un’autovettura e allontanarsi prendendo l’autostrada in direzione Lombardia. All’altezza del comune di Ospedaletto Lodigiano la macchina è stata sottoposta a controllo: gli immigrati sono finiti in manette, le due sorelle denunciate per il reato di rapina in concorso. Il secondo Rolex è stato invece trovato nella disponibilità di uno dei due rapinatori che, invano, ha provato a nasconderlo all’interno della scarpa. Dalle perquisizioni domiciliari gli inquirenti rinvennero gli indumenti indossati nel corso della rapina e una bomboletta spray al peperoncino, verosimilmente la medesima utilizzata per aggredire l’ultrasessantenne olandese.
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