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Il caso

Spunta la truffa dei guadagni d’oro investendo sul Pisa: la denuncia del club. «Foto di Corrado, promessi rendimenti super»

di Redazione Pisa
Il presidente Corrado
Il presidente Corrado

Un falso profilo che riporta al presidente e garantisce interessi spropositati: la società nerazzurra ha subito preso le distanze rivolgendosi alle autorità

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PISA. Che le truffe corrano sui social, oggi, non è certo una novità. Lo diventa, semmai, quella che ora riguarda il Pisa, suo malgrado, e che la stessa società nerazzurra ha prontamente denunciato rivolgendosi alle autorità competenti per intervenire e cercare di risalire agli autori.

Il nome

È promossa, infatti, da un profilo Instagram palesemente falso ma attribuito al presidente nerazzurro Giuseppe Corrado. La foto, in effetti è la sua ma basta dare un’occhiata al nome, dove il nome di battesimo diventa “giuiseppe” per capire che qualcosa non va. E in realtà neanche si tratta della prova più eclatante. In sostanza, infatti, si annuncia la vendita di azioni del Pisa per diventare, come recita il messaggio, non solo sostenitori ma parte della crescita e del successo del sodalizio nerazzurro. Bello slogan per un investimento, forse, ma i guadagni proposti e promessi non sono roba da finanza ma appartengono al pianeta della fantascienza. Già.

Come funziona

Con la quota base di 500 euro, infatti, se ne prendono 700 a fine anno per un rendimento del 40%. E non è finita: versando la quota Silver, 1.000 euro, a fine anno l’incasso è di 1.500 (rendimento del 50%), la quota Gold di 2.500 ne porta in cassa a fine anno 4.000 (rendimento del 60%) e infine quella Platinum da 5.000 la bellezza di 8.500 per un rendimento del 70%. Roba urlo. Da far impallidire Gordon Gekko, il re della finanza del film Wall Street (strepitosa pellicola firmata da Oliver Stone nel 1987).

Un personaggio immaginario, dunque, proprio come questo investimento sul Pisa del quale il Pisa (Sporting Club) non sa assolutamente niente e da cui, come detto, ha immediatamente preso le distanze.

Da un certo punto di vista un peccato, perché a condizioni come quelle promesse qualche euro valeva davvero la pena investirlo. Curioso, poi, che la truffa vada a toccare una società che di finanza, quella vera, ne sa anche molto visto che il suo patron, Alexander Knaster, a questa deve la sua fortuna come ideatore e fondatore del Pamplona Capital Management, una società di private equity con sede a Londra che aiuta le imprese a investire. Certi tassi d’interesse, però, sicurmente se li sogna anche lui. 

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