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Il Festival a Viareggio? Il sogno (svanito), la firma e un grande punto di domanda da sciogliere

di Claudio Vecoli

	Carlo Conti sul palco del Festival
Carlo Conti sul palco del Festival

La manifestazione canora più famosa d’Italia ha rischiato di finire in Versilia: ora l’ipotesi sembra essere definitivamente tramontata

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VIAREGGIO. Mimmo D’Alessandro - uno che di queste cose se ne intende - l’aveva detto subito: «Il Festival di Sanremo a Viareggio? Impossibile». E in effetti il papà del "Summer Festival" e de "La prima estate" si è rivelato (facile) profeta. Il Festival della canzone italiana (perché questa è poi la denominazione ufficiale) resterà ancora a Sanremo.

La firma

La convenzione fra mamma Rai e il comune ligure è stata infatti sottoscritta nelle scorse ore e prevede un accordo (almeno) per il prossimo triennio, ovvero fino al 2028. Ma è già contemplata una possibile proroga per un ulteriore biennio che "blinderebbe" il festival nella città dei fiori fino al 2030. Alla città di Sanremo la tv di Stato garantirà 6,5 milioni di euro, l’1 per cento degli introiti pubblicitari (che non sono poca cosa) e una lunga serie di benefit promozionali (programmi televisivi trasmessi dalla Riviera dei fiori, valorizzazione del territorio, promozione culturale, ecc.). Oltre naturalmente al grande effetto pubblicitario che la manifestazione garantisce al di là degli accordi scritti.

Sogno svanito

Insomma, il sogno - appena sfiorato all’inizio di luglio, in verità - di riportare la più importante competizione canora italiana laddove era nata resterà tale. Almeno per altri tre/cinque anni. Le ambizioni viareggine di una grande vetrina promozionale (ma, ricordiamolo, Viareggio era solo una delle tante città di cui si era fatto il nome come potenziale sostituta di Sanremo per ospitare il festival, anche se il Comune aveva confermato dei contatti con la Rai) dovranno giocoforza tornare in un cassetto. La candidatura di Viareggio a sede alternativa a Sanremo aveva però messo in luce una serie di problematiche che - contrariamente ai sogni e alle ambizioni - è bene che non vengano riposte nel cassetto. Prima fra tutte la mancanza di una struttura adeguata a ospitare una simile manifestazione. Per intendersi: se davvero Viareggio fosse ipoteticamente stata prescelta per ospitare il festival, dove si sarebbe potuta svolgere una simile manifestazione? Di certo non al teatro Politeama, tristemente chiuso da anni e del quale non si profila alcun tipo di riapertura a breve (e nemmeno a medio) termine. La piena funzionalità del teatro Eden (attualmente utilizzato a intermittenza) è sì uno degli obiettivi dichiarati dal Comune, ma comunque sia non potrà più riavere i vecchi camerini ormai trasformati da decenni in appartamenti. Quale, dunque, la possibile "casa" per un Sanremo in chiave viareggina (o, più probabilmente, per altre manifestazioni in qualche modo assimilabili)? A questa domanda - al di là della proroga della convenzione fra Rai e Sanremo - forse non sarebbe male cominciare a dare una risposta. Altrimenti lasciamo pure da parte ogni velleitaria ambizione. 

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