Il Tirreno

Il riconoscimento

Nobel per la pace a Maria Corina Machado: «Sono sotto choc». Il Comitato: «Premio a Trump? La nostra stanza piena di coraggio»

di Redazione web

	Maria Corina Machado (Foto Jimmy Villalta/VWPics via AP Images, via <a href="https://www.lapresse.it/cultura/2025/10/10/nobel-per-la-pace-2025-a-maria-corina-machado/">LaPresse</a>)
Maria Corina Machado (Foto Jimmy Villalta/VWPics via AP Images, via LaPresse)

Le motivazioni: «Una donna che tiene accesa la fiamma della democrazia tra crescente oscurità: coraggiosa e impegnata»

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Il Nobel per la pace per il 2025 è andato a Maria Corina Machado, leader dell’opposizione venezuelana. Lo ha annunciato il Comitato del Nobel.

Una «paladina della pace coraggiosa e impegnata». Così ha esordito Jorgen Watne Frydnes nelle motivazioni del Nobel per la pace per il 2025 assegnato a Maria Corina Machado, leader dell’opposizione venezuelana. «Una donna che tiene accesa la fiamma della democrazia tra crescente oscurità», ha aggiunto.

Le motivazioni

La leader dell’opposizione venezuelana è stata insignita del Premio Nobel per la pace «per il suo instancabile lavoro a favore dei diritti democratici del popolo venezuelano e per la sua lotta per ottenere una transizione giusta e pacifica dalla dittatura alla democrazia». A dichiararlo, nella lunga motivazione dell'assegnazione del Premio, è stato Frydnes.

«Figura chiave»

Machado è «uno degli esempi più straordinari di coraggio civile in America Latina nei tempi recenti». È stata, secondo le motivazioni, una «figura chiave, unificatrice in un’opposizione politica che una volta era profondamente divisa, un’opposizione che ha trovato terreno comune nella richiesta di elezioni libere e di un governo rappresentativo».

«Speranza»

La figura «soddisfa tutti e tre i criteri» sulla base delle volontà di Alfred Nobel. Così ancora Watne nell’annuncio delle motivazioni. «Ha unito l’opposizione del suo Paese». E ancora: «Non ha mai ceduto nel resistere alla militarizzazione della società venezuelana» ed «è stata risoluta nel suo sostegno per una transizione pacifica alla democrazia». E ha «dimostrato che gli strumenti della democrazia sono anche gli strumenti della pace». Machado «incarna la speranza di un futuro diverso, in cui sono protetti i diritti fondamentali dei cittadini e ascoltate le loro voci, in questo futuro, le persone saranno finalmente libere di vivere in pace».

Il nodo del ritiro

Non è sicuro che Machado possa andare di persona a dicembre in Norvegia a ritirare il Premio Nobel per la Pace che le è stato assegnato. A sottolinearlo il presidente del Comitato norvegese: «È una questione di sicurezza. È troppo presto per dirlo. Speriamo sempre di avere il vincitore con noi a Oslo, ma questa è una questione di sicurezza seria, che deve essere gestita in primo luogo». Machado vive in un luogo nascosto dal mese di agosto dello scorso anno. «Nell’ultimo anno, la signora Machado è stata costretta a vivere in clandestinità. Nonostante le gravi minacce contro la sua vita, è rimasta nel paese, una scelta che ha ispirato milioni di persone. Quando l’autoritarismo prende il potere, è fondamentale riconoscere i coraggiosi difensori della libertà che si sollevano e resistono», ha aggiunto.

La replica su Trump

Il Comitato per il Nobel riceve ogni anno migliaia di lettere e prende le sue decisioni in una «stanza piena di coraggio e integrità» e la sua decisione si basa solo «sul lavoro e la volontà di Alfred Nobel». Così il presidente del Comitato del Nobel ha risposto a un giornalista che, dopo l’annuncio dell’assegnazione del Nobel per la Pace alla politica venezuelana ha posto una domanda sul fatto che Donald Trump avesse più volte detto di volere vincere il premio.

Le parole

È «sotto choc» la leader dell’opposizione venezuelana alla notizia della vittoria del Premio Nobel per la pace. A riferirne è l’Afp, che ha ricevuto un video inviato all’agenzia dai responsabili per la comunicazione della leader dell’opposizione venezuelana. «Sono sotto choc», la si sente dire a Edmundo González Urrutia, che l’ha sostituita come candidata alle ultime presidenziali a causa della sua ineleggibilità politica. «Ma cos’è? Non riesco a crederci», insiste.

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