Torre del Lago, nuovo scontro in tribunale tra Pucciniano e Circolo velico
Atteso il provvedimento sulla chiusura del cancello nel parcheggio
TORRE DEL LAGO. Sono ore febbrili in attesa che il giudice del Tribunale di Lucca si pronunci. Sul tavolo, la seconda puntata di quella che, più volte liquidata dagli amministratori locali come una querelle estiva, sembra invece destinata a diventare un vero e proprio caso in città: lo scontro tra Fondazione Festival Pucciniano e il Circolo Velico di Torre del Lago. Al punto che la vicenda è sfociata anche in consiglio comunale: nella prossima seduta del 29 settembre le opposizioni hanno infatti presentato al sindaco Giorgio Del Ghingaro una mozione (firmata da tutti tranne FdI e il consigliere leghista Walter Ferrari) con cui chiedono le dimissioni del presidente della Fondazione Fabrizio Miracolo.
Dopo che ad agosto è scoppiato infatti il caso relativo al ponticello pedonale del porticciolo da cui il Circolo parte a svolgere le proprie attività con i suoi tesserati – con la Fondazione che pretendeva di chiuderlo in maniera costante concedendo le aperture solo in caso di eventi velici, mentre il giudice con un’ordinanza ha dato ragione alla società sportiva sancendo la chiusura del ponticello solo poche ore prima degli spettacolo al Gran teatro Puccini – a settembre la diatriba tra le due realtà torrelaghesi si è spostata sull’area parcheggio del Gran teatro, con il cancello d’ingresso che garantisce l’accesso al ponticello e alla sede del Circolo che è stato chiuso dalla Fondazione per ragioni «di sicurezza». Dal Pucciniano infatti l’allarme è scattato in seguito «a una serie di furti», come dichiarò al Tirreno il direttore generale del Festival Stefano Coluccini. In realtà i furti denunciati alle autorità – da quanto si apprende – si riducono a uno solo, per quanto di indubbio prestigio: una colombina in marmo rosa facente parte di una fontana, un complesso statuario firmato dal celebre artista belga Jean-Michel Folon che si trovava (si legge nella denuncia presentata alle forze dell’ordine) all’interno del foyer del Gran teatro. Nonostante la giustificazione presentata dalla Fondazione, il Circolo Velico ha deciso di portare nuovamente in Tribunale il Pucciniano, forte di un contratto che, come sottolineano gli avvocati che difendono l’associazione sportiva (Giuseppe La Scala, Niccolò Pisaneschi, Simone Mascelloni e il versiliese Gianluca Pajatto), «chiarisce che l’eccezionalità deve essere la chiusura del cancello in determinate situazioni, ovvero in occasione degli spettacoli al Gran Teatro – spiega l’avvocato Pajatto – e non il contrario: la normalità è che quel cancello resti aperto».
Il circolo infatti vanterebbe una servitù di passaggio tale da permettere ai propri tesserati di raggiungere senza ostacoli il ponticello e quindi, da lì, praticare attività velica. La chiusura del cancello «con tanto di lucchetto» impedirebbe, per i legali del Circolo, lo svolgimento della normale attività sportiva «provocando – si legge nelle pagine del ricorso presentato in formula urgente al giudice di Lucca – varie conseguenze pregiudizievoli tra cui l’impossibilità di tenere alcuna regata».
Ieri mattina quindi in tribunale si è svolta la prima udienza in cui il giudice incaricato del caso ha ascoltato le ragioni di entrambe le parti in causa. La vicenda, per i termini in cui è stata presentata dagli avvocati del Circolo, sembra ricalcare le ragioni stabilite nel contratto di sub-locazione (l’area è infatti concessa dalla Fondazione ad iCare, a sua volta citata in giudizio dall’associazione sportiva, e dalla società partecipata al Circolo) che già avevano portato l’autorità giudiziaria a esprimersi in favore dell’associazione velica nel caso del ponticello. Ma non è detto che stavolta, viste le ragioni legate ai motivi di sicurezza lamentati dal Pucciniano, le cose vadano nello stesso modo. La Fondazione ha inoltre reiterato davanti al giudice – come già aveva fatto nei giorni scorsi – la proposta di concedere le chiavi per aprire e chiudere il cancello al Circolo ma queste sono state rifiutate «perché le condizioni del contratto son chiare – ribadisce l’avvocato Pajatto – e accettare questo compromesso significa di fatto stravolgere quanto stabilito e stabilire che la normalità sia lasciare chiuso costantemente l’accesso all’area del ponticello. Con conseguenze molto gravi per la società sportiva».
Il giudice, anziché esprimersi nell’immediatezza dell’udienza, ha così preferito riservare la propria decisione. Che presumibilmente arriverà nella giornata di oggi, o al più tardi domani. In ogni caso si tratterà di un provvedimento – un’ordinanza o un decreto – con cui il Tribunale deciderà come regolamentare l’apertura o la chiusura del cancello nelle prossime settimane. Dopodiché, in mancanza di una conciliazione, si procederà a stabilire la data di una nuova udienza: la sentenza arriverà solo a conclusione del processo di merito. Un iter che il primo caso approdato in tribunale – quello del ponticello – già sta seguendo: l’8 ottobre ci sarà la nuova udienza a Lucca. l
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