Il Tirreno

Versilia

Il caso

Viareggio, preso a bastonate mentre fa footing: «Poteva andare molto peggio»

di Roy Lepore

	Viareggio, la pineta di levante (foto d'archivio)
Viareggio, la pineta di levante (foto d'archivio)

Stava correndo in pineta di Levante quando un uomo lo ha aggredito senza motivo. Il 50enne racconta al Tirreno: «Mi ha colpito alla tempia e perdevo sangue»

3 MINUTI DI LETTURA





VIAREGGIO. Aggredito e preso a bastonate mentre stava facendo footing. È successo a Stefano Corsini, 50enne viareggino residente nel quartiere ex Campo d’Aviazione.

L’aggressione

Corsini ha voluto raccontare la sua disavventura, con la triste consapevolezza che sarebbe potuta andargli peggio: è stato medicato al pronto soccorso dell’ospedale Versilia con sei punti di sutura alla tempia per una bastonata ricevuta a tradimento da parte di un cittadino extracomunitario. «Stavo percorrendo il vialetto di fianco al viale dei Tigli dentro la pineta di Levane – dice – nel pomeriggio di pochi giorni fa intorno alle 18,30, più o meno nei pressi di villa Borbone in linea d’aria, quando ho superato mentre correvo un uomo che camminava e che improvvisamente ha raccolto un bastone a terra e mi ha colpito senza nessuno motivo alla tempia, procurandomi una ferita. Mi sono toccato con la mano e ho visto uscire sangue, menomale che non ho perso i sensi e che in qualche modo sono riuscito a trovare una spazio fra la vegetazione per arrivare sul viale dei Tigli, dove mi ha visto un uomo ed è venuto subito in mio soccorso; l’ho poi rintracciato nei giorni seguenti, gli ho telefonato per ringraziarlo, perché ha dato l’allarme, sono arrivati i soccorsi e i carabinieri. Si sono unite anche altre persone spaventate per quanto accaduto».

«Nel frattempo lo straniero si era dileguato; era uno squilibrato, come se fosse stato sotto l’effetto di stupefacenti. Mi avrebbe potuto fare del male seriamente, perché se avessi perso i sensi, chissà se mi avesse colpito ancora come sarebbe finita. È per questo motivo che ho voluto raccontare quanto mi è accaduto».

I pericoli in pineta

Il racconto del 50enne prosegue. «Non poter andare in pineta e fare quello che uno vuole, come ho sempre fatto, è inconcepibile – prosegue Corsini – Mentre correvo mi ha sorpassato anche un signore con una bambina in bicicletta che avrà avuto 10 anni, poteva accadere anche a loro questa disavventura. Ho incontrato anche delle signore a passeggio con il cane. Abbiamo un parco verde che ci invidiano tutti, ma non siamo più padroni di potercelo godere: siamo da soli, nessuno infatti ci protegge e ci dà la possibilità di poter fare quello che amiamo fare, cioè correre in pineta. C’è infatti il costante pericolo che puoi essere aggredito come è accaduto a me e come ad altri. I carabinieri sono intervenuti, hanno preso atto di ciò che è avvenuto, ma di questo personaggio non c’è stata traccia; ho presentato denuncia, ma uno squilibrato così in circolazione è un pericolo per tutti, prestate attenzione. A questo punto correrò sull’asfalto del viale dei Tigli o a fianco». 

Flash dalla Toscana

Lutto

Sanità, morto il professor Pier Luigi Duvina: ex primario al Meyer

Estate