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La sentenza

Viareggio, condanna definitiva a 6 mesi per la morte di Ale Cecchi

di Roy Lepore
Viareggio, condanna definitiva a 6 mesi per la morte di Ale Cecchi<br type="_moz" />

La donna imputata nel processo non ha presentato ricorso

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Viareggio Sono scaduti i termini per un’eventuale impugnazione della sentenza da parte dell’imputata nel processo per l'incidente stradale in cui ha perso la vita Alessandro Cecchi, di 27 anni, avvenuto il 27 settembre 2018 in via Nicola Pisanoall'angolo con via Volpi nel quartiere Campo d’Aviazione, .

L'imputata che era alla guida dell'auto coinvolta nell’incidente con lo scooter su cui viaggiava Alessandro Cecchi non ha presentato ricorso alla cancelleria della Corte di Appello di Firenze e così la sentenza è passata “in giudicato”, diventando definitiva. Era stato ribaltato, nel dicembre 2024, il giudizio di primo grado con cui il Gup di Lucca aveva assolto l'imputata dall'accusa di omicidio stradale nei confronti di Alessandro Cecchi. Dopo una nuova istruttoria, la Corte ha voluto risentire una prima teste oculare che si trovava nell’auto a fianco a quella dell'imputata e anche un'altra testimone introdotta dalla difesa.

Inoltre, la Corte ha fatto svolgere una perizia che ha portato i giudici a dover modificare e respingere la decisione che era stata presa dal Gip di Lucca, che in pratica attribuiva l'incidente a esclusiva responsabilità del ragazzo che viaggiava in motorino.

In questo caso, invece, è stato stabilito che la principale responsabilità è stata della conducente del veicolo, che, intendendo svoltare a sinistra, aveva impegnato la corsia da cui stava venendo Alessandro Cecchi, senza la prudenza di essersi accorta dello scooter che stava transitando. La Corte di Appello di Firenze l'ha quindi condannata a sei mesi di reclusione sebbene il reato prevederebbe due anni: questo perché, oltre alla diminuente del rito abbreviato che aveva scelto e delle attenuanti generiche, nei suoi confronti è stata riconosciuta l'attenuante speciale prevista dall'art 589-bis comma 7 del codice penale relativa al concorso di colpa della vittima per la velocità alla quale procedeva (superiore ai limiti consentiti per quello specifico tratto di strada). Rimane a pesare sulla condanna così la colpa principale della donna che era alla guida dell'auto, in quanto il motorino non ha invaso la corsia opposta e lei non si è accorta del suo arrivo.

Luigi “Gigi” Cecchi e la moglie Serena Barsotti – genitori di Alessandro – sono stati assistiti in questi lunghi anni di processo dall'avvocato viareggino Riccardo Carloni.

Gigi Cecchi è sollevato dal fatto che «finalmente siamo arrivati alla fine di tutto questo iter che ci ha portato per anni nelle aule dei tribunali».

Ricordiamo che in memoria di Alessandro è nata, grazie al grande cuore di Gigi e Serena, l'associazione FenomenAle che fino a oggi ha raccolto fondi grazie alla generosità di tanti viareggini da donare ad altre associazioni e a chi ne ha bisogno ricordando ogni giorno Alessandro.l


 

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