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Il caso

Viareggio, il Comune davanti al giudice per un debito di 18 milioni

di Gabriele Buffoni
Viareggio, il Comune davanti al giudice per un debito di 18 milioni<br type="_moz" />

A chiederli è la Patrimonio: prossima udienza il primo ottobre

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Viareggio Il curatore fallimentare della Viareggio Patrimonio ha fatto causa al Comune di Viareggio. Chiedendo indietro oltre 18 milioni di euro che l’ex società in-house dell’ente (in liquidazione dal 2015) vanta, a conti fatti, nei confronti dell’amministrazione comunale.

La richiesta, presentata mesi fa (era febbraio) è stata in un primo momento accordata dalla giudice Anna Martelli del Tribunale di Lucca che ha emesso nei confronti del Comune un decreto ingiuntivo: si tratta – per i più profani – di un provvedimento che intima a un debitore di pagare una somma di denaro o di consegnare beni su richiesta di un creditore che fornisce una prova concreta del proprio credito. Notificato all’amministrazione comunale solo il 9 aprile, il Comune ha subito deciso di impugnare l’atto del tribunale affidando la propria difesa agli avvocati Maria Lidia Iascone, Leonardo Masi e Valerio Pardini. Che intanto, opponendosi all’ingiunzione di pagamento, hanno ottenuto dal giudice Giampaolo Fabbrizzi – dopo una prima udienza il 24 giugno scorso – la sospensione dell’esecutorietà del decreto. Tutto rimandato quindi al primo ottobre, data in cui si svolgerà la nuova udienza di un processo che rappresenta una sorta di spada di Damocle per le casse di piazza Nieri e Paolini.

I debiti del Comune

Ma andiamo con ordine. Partendo dall’origine del debito che il Comune ha accumulato nei confronti della Patrimonio: 18.058.662,88 euro in totale, tutti maturati entro la soglia del 31 dicembre 2013 che rappresenta la data spartiacque per quanto riguarda il dissesto finanziario dell’ente. Tutti i debiti e i crediti del Comune anteriori a questa data infatti sono stati accertati e gestiti dall’Organismo straordinario di liquidazione: quando l’Osl ha concluso il suo lavoro – oltre otto anni più tardi, nel 2022 – ha nuovamente trasferito al Comune i crediti e soprattutto i debiti che non era riuscito a gestire trovando, nel corso degli anni, accordi con i vari creditori dell’ente per smaltire la massa passiva.

Tra questi debiti rimasti a carico del Comune figurano anche gli oltre 18 milioni di euro accumulati con la Viareggio Patrimonio, nel frattempo già fallita e con il cui curatore l’Osl non era riuscito a trovare un accordo soddisfacente. Proprio per questo la curatela fallimentare dell’ex società in-house del Comune è arrivata a chiederne conto quest’anno, ottenendo il maxi-decreto ingiuntivo da parte del Tribunale di Lucca. E costringendo il Comune a difendersi opponendosi all’immediato pagamento di una cifra che avrebbe potuto mettere in difficoltà le casse del Comune.

Il paradosso dei crediti

Ma è qui che emerge l’altra faccia della medaglia. Lo stesso Comune di Viareggio infatti vanta nei confronti della Viareggio Patrimonio (e oggi, di conseguenza, della sua curatela) un credito che si aggira sui 51 milioni di euro. Di cui circa 26 milioni relativo a tributi che l’allora società ha riscosso per conto dell’ente ma che di fatto non ha mai versato nelle casse comunali: nell’ambito della procedura di fallimento della Patrimonio questo ingente debito verso il Comune rappresenta un credito “privilegiato” rispetto agli altri creditori (trattandosi di tributi) che – con il tempo – l’amministrazione viareggina conta di riuscire a recuperare interamente (o nella sua quasi totalità). Ma per quanto riguarda i 24 milioni circa rimanenti, questi sono crediti cosiddetti “chirografari” (ovvero non aventi titolo di privilegio ) e quindi difficilmente potranno essere recuperati nella loro interezza una volta che il curatore avrà ripartito le somme tra i vari creditori, sebbene siano stati ammessi nella massa passiva della Patrimonio.

Proprio grazie a questa leva la difesa del Comune è riuscita a ottenere con un provvedimento d’urgenza la sospensione del pagamento dei 18 milioni richiesti: il giudice ha infatti ritenuto fondata l’opposizione degli avvocati dell’ente che hanno proposto in compensazione questo contro-credito di circa 24 milioni di euro. Una procedura resa possibile dall’articolo 56 della vecchia legge fallimentare (quella di riferimento, dato che il fallimento della Patrimonio risale al 2015) che prevede anche l’eventualità di compensazione nel caso di una realtà che sia al tempo stesso debitrice e creditrice della società finita in liquidazione. Se l’amministrazione quindi vincerà la causa, il curatore della Viareggio Patrimonio dovrà “scalare” i 18 milioni dalla quota dei 24 milioni non privilegiati che l’ex società in-house deve al Comune. Che invece, in caso di sconfitta, si ritroverebbe a pagare quanto richiesto – più gli interessi – in attesa poi in futuro di recuperare i crediti vantati sulla Patrimonio. 

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