Versiliana, voti bassi dal Ministero e il sindaco punta su un grande nome
La programmazione 2025 ha ricevuto un punteggio di 11 su 35 da parte della commissione ministeriale. Il primo cittadino: «Sono convinto che verrà rilanciata alla grande»
PIETRSANTA. «I bassi voti assegnati dalla commissione ministeriale al Festival della Versiliana non mi preoccupano: la presidente Paola Rovellini sta facendo un grande lavoro e ci aspetta un futuro importante. Magari con grandi personalità come Andrea Bocelli a supportare il nostro progetto». La programmazione 2025 della Versiliana finisce nel mirino del Ministero dei beni culturali che certifica un punteggio, relativa alla qualità della rassegna, pari a 11 su 35: tradotto un’imbarazzante insufficienza.
Una pagella che però, come da premessa, non turba più di tanto Giovannetti. «Il rendiconto di bilancio si chiuderà con un passivo di 70 mila euro, in netto miglioramento rispetto al recente passato. E a fine mese sarà in valutazione il progetto del nuovo spazio al coperto da realizzare nel parco – spiega – che ci consentirà di ospitare eventi in inverno per una platea di circa 300 persone. Per quanto riguarda la pagella della commissione ministeriale non è così impossibile prendere punteggi più alti: basta inserire in cartellone alcuni eventi che però a noi non interessano. Preferiamo essere autonomi nella nostra programmazione. E poi non è che nel 2024 fosse andata diversamente, sotto la gestione Benedetti: diciamo che siamo in linea con il passato e ci verrà garantito lo stesso contributo – 90 mila euro – dal Fondo unico dello spettacolo.
Il cartellone di quest’anno, a prescindere di quello che pensa la commissione ministeriale, è di grande qualità, il Caffè è partito benissimo con ospiti di livello e ritorni importanti di presenze. Certo, ci sono ancora delle criticità, ma il progetto andrà valutato sul medio periodo e sono convinto che la Versiliana verrà rilanciata alla grande. Se ci sarà anche Andrea Bocelli nel futuro della Versiliana? Magari, lo invito ufficialmente a farne parte. È un grande ambasciatore del made in Italy in tutto il mondo e darebbe un ulteriore prestigio al nostro Festival. Per quanto riguarda l’operato fino ad oggi della presidente Rovellini e del suo staff sono più che soddisfatto. Anzi, dico di più, viste le sue capacità Paola Rovellini andrebbe clonata. Anche l’idea di ospitare, fuori programma, un evento dedicato alla platea russa, mi sembra decisione condivisibile: l’affitto del teatro garantirà un ritorno economico importante alla Fondazione. Leggo che non dovremmo ospitare cantanti o contesti legati alla Russia – prosegue Giovannetti – a causa della guerra in Ucraina. Non sono d’accordo: la cultura deve essere inclusiva e portatrice di pace. Alla Versiliana c’è spazio per tutti: russi, israeliani, iraniani, americani, nessun problema. Anzi, ogni artista di qualsiasi provenienza sarà sempre ben accolto da noi». Nel frattempo però deflagra un nuovo caso all’ombra del parco dannunziano: il bar della Versiliana alla giornata di ieri, 10 luglio, era ancora chiuso. «È una vergogna: siamo in piena stagione estiva – ci segnalano alcuni turisti – e il bar nel parco ha le saracinesche abbassate. Ma come è possibile? Ci dicono che sia saltuariamente sostituito da un chioschetto con bevande».
Dalla Fondazione si limitano a rispondere che il bar, con nuova gestione, aprirà a breve appena ultimati alcuni lavori. Che forse sarebbe stato opportuno e doveroso programmare per tempo.