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In Versilia il parto speciale di due gemelli nati senza cesareo: «Un evento molto raro»
Il primario Andrea Antonelli: «È stato possibile grazie alla nostra organizzazione»
VIAREGGIO. Per prima è arrivata Emma Maria: 2 chili e 460 grammi, venuti alla luce alle 12,06. Poco meno di un’ora dopo, alle 13 in punto, è toccato al fratellino Nicolò Francesco, 2 chili e 680 di peso. Due gemellini, nati l’ultimo giorno del 2024 nella maternità dell’ospedale Versilia, speciali come tutti i bambini. Ma con una particolarità in più: perché la loro mamma li ha partoriti in modo naturale, come si dice in gergo, cioè senza bisogno del taglio cesareo.
Le parole del primario
«Non lo definirei un evento eccezionale, ma sicuramente è un fenomeno ormai molto raro - spiega Andrea Antonelli, primario del reparto di Ostetricia e ginecologia del Versilia - Prima di tutto perché, con il calo delle nascite, anche i parti gemellari si sono ridotti di conseguenza. E poi perché la nascita è avvenuta senza cesareo. Tutto questo è stato possibile grazie alla nostra organizzazione, con il supporto dell’anestesista, e la vicinanza della maternità alle sale operatorie che sono pronte a intervenire in caso di necessità. Nella massima sicurezza della mamma e dei piccoli nati, abbiamo reso possibile qualcosa che è certamente un fenomeno sempre più raro da vedere quando si parla di nascite». Da questo punto di vista, il primario ribadisce «la qualità dei nostri professionisti e della struttura del Versilia, che è sicuramente predisposta a gestire casi simili».
I numeri del Versilia
Con gli ultimi due nati del 2024 la maternità versiliese ha chiuso l’anno con 907 parti, per un totale di 912 nuovi nati. Nel 2023 i parti erano stati 923, con 931 nati.«Il calo delle nascite è una tendenza ormai fisiologica da qualche anno: sarebbe stato sorprendente un dato contrario - commenta il dottor Antonelli - anche se la diminuzione è molto contenuta per quanto ci riguarda. Il Versilia resta un ospedale attrattivo per le future mamme, ma anche per i professionisti che possono maturare esperienza e ulteriori capacità. Sulle ragioni della riduzione delle nascite abbiamo già in passato fatto presente di come sia cambiato il contesto sociale ed economico in cui i futuri genitori si apprestano a diventarlo, o comunque cercano di diventarlo». Tra le cause principali, il primario Antonelli ha più volte sottolineato l’innalzamento dell’età media delle aspiranti mamme, che rendono più complessa per ragioni fisiologiche la possibilità di una gravidanza. Ma anche il contesto sociale e le condizioni economiche di famiglie che sono poco supportate, con stipendi mediamente bassi e scarse tutele. Oltre a una rete di servizi per le famiglie non sempre adeguata. Tutto questo, oltre a un mutamento nella percezione del cosa significhi diventare genitori, contribuisce sicuramente a una tendenza non favorevole.
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