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Strage di Viareggio, la sentenza della Cassazione: condanne confermate ma si torna in Appello per rideterminazione delle pene – Video


	Il sit-in davanti alla Corte di Cassazione a Roma
Il sit-in davanti alla Corte di Cassazione a Roma

Ricorsi tutti rigettati con condanna alle spese legali, nel disastro ferroviario persero la vita 32 persone. La reazione dei familiari alla lettura della pronuncia: «Siamo la barzelletta d’Italia»

15 gennaio 2024
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VIAREGGIO. La sentenza è arrivata nella serata di lunedì 15 gennaio: la Cassazione conferma le condanne di secondo grado ma per la rideterminazione delle pene e applicazione delle attenuanti generiche si dovrà tornare alla Corte d’Appello. Ricorsi tutti rigettati con condanna alle spese legali. La reazione dei familiari alla lettura della sentenza: «Siamo la barzelletta d’Italia».

La sentenza

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a cinque anni con la pena da rideterminare in Appello per disastro ferroviario nei confronti di Mario Moretti, ex ad di Rfi, per l’incidente ferroviario di Viareggio, dove il 29 giugno del 2009 morirono 32 persone e ne rimasero ferite oltre 100. Il collegio di magistrati, presieduto da Gastone Andreazza, dopo la camera di consiglio ha rigettato i 18 ricorsi presentati dai legali degli imputati contro la sentenza emessa nel processo d'Appello-bis che si tenne a Firenze nel 2022. Oltre ai 13 imputati condannati sono stati citati, come responsabili civili, Trenitalia, Fs, Rfi e Cima Riparazioni. Davanti alla corte d'Appello di Firenze durante il processo bis vennero condannati a 5 anni l'ex ad di Rfi e Fs Mauro Moretti, Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia, e Michele Mario Elia, ex ad di Rfi, a 4 anni, 2 mesi e 20 giorni, Paolo Pizzadini, manager di Cima Riparazioni, e Daniele Gobbi Frattini, responsabile tecnico di Cima riparazioni, a 2 anni, 10 mesi e 20 giorni e a 4 anni Mario Castaldo della Cargo Chemical. Uwe Kriebel, operaio dell'officina di Junghental, e Helmut Brodel, dirigente dell'officina Junghental di Hannover a 4 anni e 5 mesi, Andreas Schroeter, tecnico di Junghental, a 4 anni e 8 mesi, Peter Linowski, ad di Gatx Rail Germania, e Rainer Kogelheide, ad di Gatx Rail Austria, a 6 anni, Roman Meyer, responsabile della flotta carri di Gatx Austria, a 5 anni, 6 mesi e 20 giorni, e infine Johannes Mansbart, dirigente di Gatx Rail Austria, a 5 anni e 4 mesi. I reati di lesioni gravi e gravissime, insieme al capo d’imputazione per omicidio colposo, erano stati già dichiarati prescritti ed è rimasta in piedi solo l’accusa di disastro ferroviario. L’ufficio esecuzioni della corte d’Appello di Firenze dovrà ricalcolare le pene in base alle sole attenuanti generiche, per cui è stato disposto l’annullamento con rinvio.

La nota della Cassazione

La Cassazione in una nota spiega di aver confermato «le responsabilità penali e civili già accertate per il disastro verificatosi in Viareggio il 29 giugno 2009». La Suprema corte nella comunicazione diffusa dopo la lettura del dispositivo di sentenza sul disastro ferroviario fa sapere inoltre che i giudici della III sezione della Cassazione in «parziale accoglimento del ricorso degli imputati Andrea Schröter Andreas, Kriebel Uwe, Paolo Pizzadini, Daniele Gobbi Frattini, Moretti Mauro, Michele Mario Elia, Ranier Kogelheide, Peter Linowski, Johannes Mansbart, Roman Mayer, Mario Castaldo, Helmut Brödel hanno annullato la sentenza emessa dalla Corte di appello di Firenze il 30 giugno 2022, limitatamente all’entità della riduzione di pena inflitta a tali imputati per le circostanze attenuanti generiche, che era stata determinata in un nono dalla Corte di appello, con rinvio, per nuovo giudizio sul punto, ad altra sezione della Corte di appello di Firenze».

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