Il Tirreno

Versilia

Un’altra brutta notizia per il centro storico: chiude il bar Issimo

di Giacomo Corsetti
Una foto del bar Issimo tratta dalla pagina Facebook del locale
Una foto del bar Issimo tratta dalla pagina Facebook del locale

Il Comune pensa a incentivi per le nuove attività

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CAMAIORE. Dopo la storica Cartoleria Domenici (prossima all’addio dopo venticinque anni), un’altra attività commerciale del centro storico di Camaiore annuncia l’intenzione di chiudere la serranda in questo autunno, precisamente nell’arco del mese di novembre. È il bar Issimo, sosta per aperitivi e stuzzichini con musica, affacciato sulla piccola piazza Diaz e lungo la centralissima via Vittorio Emanuele. Una tendenza negativa che Camaiore purtroppo si porta dietro da ormai molto tempo e che potrebbe investire altri fondi da qui alla fine dell’anno. Il tutto all’interno di una situazione di base che non era già idilliaca.

Passeggiando tra le vie del centro storico sono tante le vetrine impolverate o oscurate da moltissimo tempo, se non anni. Un quadro generale che innesca inevitabilmente anche delle critiche verso la visione amministrativa. Sono diversi a sostenere che si sia investito maggiormente su Lido di Camaiore piuttosto che nel capoluogo. Un rebus difficilmente risolvibile nel breve periodo e che chiama in causa tutti gli attori protagonisti, dalle categorie economiche all’amministrazione comunale.

«La chiusura di attività, per chi è del settore, è sempre un dolore – dichiara il presidente del Centro commerciale naturale di Camaiore Alessandro Tabarrani –i momenti sono difficili, in generale, ma una profonda riflessione è doverosa per tutti, anche per l’amministrazione comunale: vanno migliorati l’offerta delle categorie merceologiche, il piano del commercio, l’accesso al centro, i parcheggi. Cosa ne vogliamo fare del centro storico? Le iniziative, fiere, eventi, funzionano, ma non sono sufficienti».

«Abbiamo già fatto diversi incontri con le categorie – spiega il vice sindaco e assessore al commercio Andrea Favilla – e l’idea è quella di provare a riaprire attività di artigianato all’interno del centro storico. C’è stato un incontro anche con i proprietari dei fondi, ai quali è stato chiesto di abbattere i costi di affitto».

Il Comune sta ragionando inoltre sulla possibilità di dare «incentivi alle nuove attività economiche che aprono per uno o due anni, per esempio sul suolo pubblico o sulla Tari». Realtà artigianali «a cui siamo particolarmente interessati – continua - il professionista che fa un cappello o un’opera in ceramica eccetera. Stiamo valutando ma non è facilissimo. Il mercato online fa soffrire tantissime attività».

L’unica forza che deve avere «l’amministrazione è quella di rendere riconoscibile la via Vittorio Emanuele. Se noi riusciamo a portare sette o otto artigiani, facendo poi una bella pubblicità, facciamo sicuramente qualcosa di importante. Ci deve essere un patto per il rilancio, e lo stiamo già facendo, però occorre un po’ di tempo».

 

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