Il Tirreno

Versilia

Il lutto

Addio a Elena Mancini, una vita dedicata ad aiutare gli altri

di Luca Basile
Elena Mancini aveva 75 anni
Elena Mancini aveva 75 anni

Pietrasanta, un grande dolore per il mondo del volontariato

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PIETRASANTA. Aveva un cuore importante, Elena Mancini, scomparsa nella giornata di ieri all’età di 75 anni. E quel cuore lo aveva, fin da giovanissima, messo a disposizione della sua comunità. E non è un modo di dire: Elena è stata insegnante, allenatrice sportiva, consigliere comunale, presidente e co-fondatrice di un’associazione, come Il Grano, dedita agli aiuti alle famiglie bisognose, a lungo presidente della Consulta del volontariato e grande ascoltatrice dei malesseri altrui. Perché per tutti coloro che andavano a cercarla con una richiesta – e sono stati tanti – aveva una parola, un consiglio, un aiuto: una donna di azione, diretta, sincera, forte nell’animo e nei modi, Elena Mancini.

«Nel 1973 fu eletta nel consiglio cittadino del centro, con presidente Bruno Antonucci: Elena era molto giovane, ma già impegnata. Una donna del fare. Quel consiglio andò oltre gli steccati ideologici del periodo, portando concretamente avanti tematiche – ricorda Giuliano Rebechi – come la realizzazione delle case minime, battaglie contro lo spostamento di uffici statali e per la ripartenza del carnevale».

Legata alla chiesa, di area democristiana, Mancini fu eletta in consiglio comunale nel 1978 dove restò 5 anni. Ma la sua vita di ogni giorno si divideva soprattutto fra la scuola – era professoressa di materie letterarie – e il sociale. «Elena ha speso tutto il suo vivere – il ricordo dell’associazione Grano – nel volontariato attivo. Della nostra associazione è stata socia fondatrice, presidente e fino all’ultimo presidente onorario. Siamo vicini alla famiglia in questo momento».

E proprio con Il Grano, insieme a Lucia Amadei, Simonetta Corbellini e altri volontarie e volontari, per anni è riuscita a garantire un sostegno con pacchi alimentari a tante famiglie impossibilitate ad arrivare a fine mese. E lo faceva gestendo tutto sullo sfondo di un ambiente, quello dell’ex mercato di via Oberdan, che insieme alle altre volontarie era stata costretta ad abbandonare per poi trovare accoglienza presso la parrocchia dei Frati grazie alla disponibilità di padre Francesco. Dove ancora oggi c’è la sede dell’associazione.

«Elena – si legge sui social – ha scritto una parte importante della storia della città. Ha aiutato tantissime famiglie, sempre in modo disinteressato, mettendo gli altri davanti alla sua persona. Lo ha continuato a fare anche quando la salute rendeva difficile il suo vivere quotidiano. La sua generosità, la sua competenza e il suo amore per gli altri, soprattutto per i suoi studenti e i cittadini con più difficoltà, non potranno mai essere dimenticati».
 

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