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Niente proroga per i bagni all’asta: «Presto la soluzione vera». L'attesa in Versilia

di Matteo Tuccin
Niente proroga per i bagni all’asta: «Presto la soluzione vera». L'attesa in Versilia

Il Governo si prende altro tempo: «Entro maggio i provvedimenti»

25 gennaio 2023
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VIAREGGIO. La proroga ci sarà, però breve. E non riguarderà le concessioni dei balneari. Il Governo, infatti, dà la proroga a se stesso: si prende altri tre mesi di tempo, ma solo per arrivare a quella che tutti nel centrodestra – a partire da Giorgia Meloni, presidente del Consiglio – assicurano essere «la soluzione definitiva alla questione Bolkestein».
Una soluzione che, dopo la riunione di ieri pomeriggio tra i rappresentanti dei partiti di maggioranza, viene fissata per maggio-giugno. L’Esecutivo, infatti, aveva tempo fino al 27 febbraio per mettere nero su bianco i decreti attuativi della legge sulla Concorrenza. Come si ricorda, è il binario su cui sta viaggiando al momento il treno dei balneari: concessioni in scadenza il 31 dicembre di quest’anno e procedure di gara pubbliche (le “aste” impropriamente dette) per riassegnare le spiagge. Al massimo entro la fine del 2024.
Ieri a Roma, alla presenza del ministro degli Affari europei Raffaele Fitto, si è deciso di allungare di altri tre mesi – ma non è escluso che possano essere quattro – la finestra entro cui approvare questi decreti. Perché sono importanti? Perché dovranno decidere come verranno fatte le gare. È qui che si gioca la sopravvivenza di 459 imprese balneari versiliesi: più paracadute vengono aperti, maggiore sarà la possibilità che le “aste” passino sui 18 chilometri di litorale senza troppe conseguenze su chi li gestisce oggi.
La maggioranza di centrodestra, inoltre, ha stabilito che il tema sarà affrontato in un tavolo di lavoro con i ministeri coinvolti, e attraverso un percorso di confronto con le associazioni di categoria e l’Anci, cioè i Comuni. Tutte cose già viste, non sono novità: ma la presenza dei Comuni, cioè di chi dovrebbe gestire le gare, è un campanello d’allarme per i bagni.
Il risultato di questo confronto, del resto, conferma le voci di questi giorni: il Governo farà fatica a mantenere la promessa di salvare in toto una categoria che ha sommerso di voti l’attuale coalizione di maggioranza. Di sicuro sarà difficile evitare le gare. I rumors assicurano che la premier Meloni non abbia accolto con favore la proposta di prorogare ulteriormente le concessioni, così come richiesto da una serie di emendamenti del centrodestra al decreto Milleproroghe. Si teme l’apertura di un nuovo fronte con l’Europa, su una questione che è irrisolta da oltre 10 anni e che oggi vede una procedura d’infrazione – la seconda – aperta contro il nostro Paese per il mancato rispetto della direttiva europea. La Bolkestein, appunto. È vero che Veerle Nuyts, portavoce della Commissione europea per l’economia, ha negato che i soldi del Piano di ripresa e resilienza (Pnrr) siano direttamente legati alla questione spiagge. Ma l’impressione è che a Roma non si voglia ulteriormente innervosire l’interlocutore in una trattativa che fa parte di un quadro necessariamente più ampio.
«Il Governo si prende tempo per trattare con Bruxelles e trovare una soluzione vera», assicura Riccardo Zucconi, deputato di Fratelli d’Italia. Che ammette: «Una proroga tout court rischia di non portare a niente», come avvenuto con la legge Centinaio, che di fatto è stata smantellata dalla sentenza del Consiglio di Stato.
Che la situazione sia in evoluzione lo si intuisce anche dal fatto che ieri c’è stato un confronto tra i Comuni di Viareggio e Forte dei Marmi, proprio sulla Bolkestein e sui comportamenti da adottare. L’idea è quella di riunire tutte le amministrazioni versiliesi coinvolte, quindi anche Camaiore e Pietrasanta, per una riunione da tenersi la prossima settimana. Nei giorni scorsi Fratelli d’Italia ha criticato Viareggio e Pietrasanta, per alcuni provvedimenti sul tema: ma dalle amministrazioni si esclude che si tratti di “fughe in avanti”. C’è solo una presa d’atto di una legge dello Stato che mette le “aste” sempre più vicine.
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