Il Tirreno

Versilia

Pieve a Elici

«Acqua in strada e una preghiera»: la chiesa-simbolo della Versilia salva da fiamme e sciacalli

Giacomo Corsetti
Pieve di San Pantaleone
Pieve di San Pantaleone

Pieve a Elici, il racconto dei cittadini: «L’incendio è arrivato a trenta metri dalla chiesa»

3 MINUTI DI LETTURA





PIEVE A ELICI. Tre bombole di gas annerite sono posizionate sul ciglio della strada principale di Pieve a Elici. Segnano il confine. Al di là c’è un altro mondo. Comincia qui un versante collinare dall’aspetto lunare e desolato, in cui terra e tronchi di albero hanno lo stesso colore: grigio. Le fiamme non hanno mangiato solo erba e olivi, ma anche la terra porta i segni della sofferenza. Poco sotto una lavatrice è stata completamente sventrata. Sono molti gli scorci simili a questo a Pieve a Elici. Un posto speciale e non solo per gli oliveti e la vista sul mare. Qui infatti c’è una delle meraviglie storiche della Versilia, fortunatamente risparmiata dalle fiamme: la Pieve di San Pantaleone. Trenta metri. È quello che separa la chiesa dalle tre bombole di gas. «Durante l’evacuazione - ci racconta Franco Benassi - la Pieve era in pericolo. Bagnavano sul ciglio della strada per evitare che le fiamme non arrivasse a danneggiarla.

Per tutta Pieve a Elici, questo luogo rappresenta uno degli elementi più importanti. È una delle pievi più importanti della Versilia. Un’immagine che non dimenticherò mai è quando ho visto le fiamme alte dietro alla chiesa». Un luogo non solo spirituale e storico, ma anche culturale. Un punto di ritrovo per gli abitanti della zona, che si anima con concerti e incontro. Ad esempio c’è l’evento "Ritrovare la Bellezza" ( gli appuntamenti estivi sono stati confermati) . Per trovare le origini della Pieve di San Pantaleone dobbiamo tornare indietro fino all’Alto Medioevo.Stando alla tradizione infatti sarebbe stata fondata tra il V e il VI secolo da San Frediano, vescovo di Lucca. Inizialmente (tra il X, XI e XII secolo) la Pieve, diversamente da oggi, era costituita da quattro nude pareti, senza navate, con l’absidiola volta a levante, e la tettoia a capriate coperta di lavagne. L’ampliamento avvenne più tardi, probabilmente nella seconda metà del XIII secolo.È in questo periodo che la Pieve crebbe di importanza, mostrando un aspetto che si mantenne fino ai primi del XVIII secolo. I restauri iniziati all’inizio del Novecento hanno ridonato un nuovo splendore a tutta la struttura..E la torre? Alta 29 metri con merli Ghibellino, venne eretta inizialmente come posto di guardia. Nel XII secolo fu trasformato in torre campanaria.

«La situazione - ricorda Marcello Foli, abitante doc della frazione massarosese - è stata molto dura. Sono venuti i pompieri con la Protezione Civile e ci hanno evacuato alle quattro di notte. Ci hanno fatto prendere poche cose perché avevamo le fiamme davvero vicine. Il cielo era tutto rosso».«La Pieve - continua - era monitorata costantemente dai vigili del fuoco. Intorno alla chiesa veniva buttata acqua per impedire che le fiamme si avvicinassero. Questa chiesa è davvero meravigliosa. È una delle migliori della zona e ci fanno anche eventi, ad esempio concerti. Il disastro è stato tanto. In più ci sono gli "sciacalli" che di notte sono entrati in alcuni case. So che a Montigiano è successo. Per me sono come chi appicca il fuoco. Fortunatamente la mia casa non ha subito danni. Non abbiamo avuto paura, ma molto di più».Ora la situazione pare essere sotto controllo a Pieve a Elici.

Nessuna colonna di fumo si vede spuntare tra le piane del borgo. Nemmeno la più piccola. Ogni tanto una pattuglia dei carabinieri e dei vigili del fuoco setaccia una strada che ancora non può essere percorsa da tutti.I due passaggi di Stiava e Massarosa sono sorvegliati dalle forze dell’ordine. L’unico obiettivo per la località è ritrovare quella routine perduta lunedì scorso. A mezzogiorno e mezzo un altro suono si confonde con quello frastornante delle cicale. Sono le campane della torre campanaria della Pieve. E all’improvviso anche un rumore così quotidiano e semplice diventa speciale. Un richiamo alla ripartenza. Un segnale di normalità.

Primo piano
Tecnologia e sicurezza

Alcol test, sullo smartphone ecco la app per valutare se mettersi al volante: come funziona e dove scaricarla

di Martina Trivigno
Sani e Belli