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Versilia in lutto, addio a Diego Aliboni: comandante dell'avvocato Agnelli

Franco A. Calotti
Versilia in lutto, addio a Diego Aliboni: comandante dell'avvocato Agnelli

Una vita trascorsa in mare. Avrebbe compiuto 96 anni a settembre: «Con lui se ne va un pezzo di storia di Forte». Oggi alle 15 i funerali

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FORTE. Il Comandante, come lo chiamano affettuosamente i tanti amici che ha al Forte, se n’è andato alla soglia dei novantasei anni che avrebbe compiuto a fine settembre.

Sergio Diego Aliboni, per tutti Diego, classe 1926, da qualche tempo non stava bene, ed era ricoverato alla Casa di cura San Camillo a Vittoria Apuana. Ieri però anche la sua fibra di vecchio marinaio ha ceduto. La notizia ha portato molta tristezza in paese dove Aliboni era molto conosciuto e stimato. Aliboni, prima che un grande marinaio, era una persona di valore e come ogni vero capitano sempre pronto ad affrontare i venti contrari che hanno spirato purtroppo sulla sua famiglia: prima con il figlio Michele, appassionato medico sportivo e consigliere comunale, poi con la moglie. Adesso è partito per il più importante dei porti che ha raggiunto tra i tanti della sua lunga carriera marinaresca. Forte ha tante medaglie di lunga navigazione, marinai eroi di guerra e illustri uomini di mare, ma Diego Aliboni è certamente il più noto tra i personaggi della marineria fortemarmina anche perché è stato per molti anni il comandante della mitica “Agneta” di Gianni Agnelli, lo yacht a vela super lussuoso a cui l’Avvocato era particolarmente attaccato. E Diego comandante fortemarmino della barca, sull’Agneta arruolò diversi compaesani, uno per tutto il conosciutissimo Antonio “buzzetta” Nardini.

Esperto e riservato come la gente di mare (e com’era d’obbligo per il suo più celebre armatore) Diego ha visto passare sul ponte della barca di Agnelli il jet set del ventesimo secolo che fanno di lui un preziosissimo testimone di quegli anni. Era anche un grande velista ed era anche stato insignito della medaglia d’oro di lunga navigazione. «Con lui – scrive Umberto Buratti che era amico di famiglia – se ne va un altro capitolo della storia del Forte, quello degli uomini di mare, figli dei comandanti che con i primi navicelli prendevano il mare dal pontile di legno, fatto di travi e binari, con i bovi alle manbrucche. Nei suoi racconti però ha sempre privilegiato la riservatezza. Diego – continua Buratti – come tanti uomini di mare era un mago nel cucinare i piatti tipici della nostra tradizione. Ma deve essere ricordato, soprattutto, come un padre e un marito unico per l’amore e la dedizione con i quali ha seguito, prima il figlio Michele nei lunghi anni della sua malattia e poi la moglie Sandra. Buon vento comandante Aliboni». Aggiunge il sindaco Bruno Murzi: «C’è un aneddoto che dimostra la sua antica esperienza di marinaio e l’attaccamento per il suo Paese. Diego era uno dei pochi fortemarmini ancora in grado di fare il “fischio magazzinese” che era il richiamo unico ed esclusivo dei marinai del nostro paese». I funerali si terranno oggi alle 15 alla chiesa di Sant’Ermete.


 

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