Crisi Perini, conto alla rovescia per l’ulteriore proroga richiesta
Il Tribunale fallimentare di Lucca dovrà decidere se concedere altri novanta giorni dei quali l’azienda ha bisogno per presentare il Piano di ristrutturazione del debito
Donatella Francesconi
viareggio. A partire da oggi ogni giorno sarà quello buono perché arrivi a Perini Navi la decisione del giudice del Tribunale fallimentare sulla richiesta di ulteriore proroga per il deposito del Piano di ristrutturazione del debito nell’ambito del concordato in bianco che l’azienda ha depositato a maggio. Quando i dipendenti della grande azienda della nautica contava 137 dipendenti. Tutti in cassa integrazione da giugno scorso. La soluzione sul tavolo è sempre la stessa: un’entrata nella compagine societaria da parte del Fondo di investimento “Blue Skye”, che porterebbe un capitale di 26 milioni, cifra da recuperare a partire da quarto anno dell’operazione, con un interesse del 10 per cento. Di recente, lo stesso Fondo ha siglato un accordo con il gestore americano Arena Investors, finalizzato ad offrire il supporto manageriale necessario ad alcune aziende in crisi, tra le più importanti, per realizzare piani di ristrutturazione finanziaria. La prima operazione prevista nell’ambito dell’accordo tra i due colossi sarà proprio quella in Perini Navi.
Un’azienda della grande nautica, simbolo di Viareggio nel mondo i cui mari sono solcati dai suoi velieri, che nel 2014 aveva ricavi netti per 50 milioni di euro, toccando nel 2017 la cifra di 23 milioni circa, con un risultato netto nel 2018 che vedeva un segno meno per oltre dieci milioni. Lo stesso 2018 in cui la famiglia Tabacchi, con la “Fenix Srl”, sale al timone di Perini Navi. Il cui amministratore delegato e presidente, Lamberto Tacoli, nello stesso anno dichiarava al Tirreno: «Gli anni fondamentali sono 2019 e 2020. Per tornare a splendere non solo di prodotto ma anche di bilancio».
Qualcosa, evidentemente non ha funzionato, tanto che a maggio 2020 la situazione dell’azienda è precipitata con la domande di concordato in bianco. Di una Perini Navi che ha commesse in via di costruzione e conta - così il Piano industriale presentato ai sindacati nelle scorse settimane - altri ordini, per un futuro nel quale l’azienda si ripromette di non ripercorrere gli errori fatti in passato.
Gli ordini ancora in lavorazione riguardano due 42 metri, un 47, due 50 metri, un 53. Per il futuro, invece, Perini Navi ritiene di poter contare su un piano di acquisizione che conta due 42 metri, due 47 metri, tre 56 metri, due 74 metri, tra le imbarcazioni di maggiore prestigio.
L’obiettivo della intera operazione - così secondo le intenzione dell’azienda circolate nelle ultime settimane del 2020, è quello di un sostanziale aumento del fatturato. Di una azienda collocata sul mercato nautico con il prodotto che la caratterizza, ovvero le grandi imbarcazioni a vela. —
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