Le radiografie all'ospedale costano più che dal privato
La denuncia di un paziente: l'esame svolto in regime di libera professione intramoenia all’ospedale Versilia si paga il doppio di quello che chiede un centro esterno
Una radiografia in un centro privato costa molto meno - praticamente la metà - che in ospedale. Sembra incredibile ma è vero. Lo ha sperimentato di persona il signor Marco Mutti, di Lido di Camaiore. Avendo bisogno di sottoporre un familiare a due radiografie alle ginocchia ha dapprima seguito il percorso standard - ricetta del dottore e telefonata al Cup - ma siccome la prestazione non era stata certificata come urgente dal medico di famiglia gli è stata fissata per il 26 giugno. Visto che la data era comunque troppo in là, ha deciso di anticipare i tempi utilizzando il cosiddetto servizio intramoenia, ovvero quello che viene svolto da personale dell’Asl, all’interno dell’ospedale, con gli strumenti del servizio sanitario pubblico ma in regime di libera professione. È insomma come se si fosse rivolto a un privato, ma nell’ambito di una struttura e di una convenzione pubblica. Risultato: eccellente per quanto riguarda la tempistica (l’appuntamento è stato fissato per mercoledì 14 maggio), assai meno per quanto riguarda il costo (100 euro per due lastre).
Il signor Mutti, prima di rassegnarsi alla batosta, ha provato a rivolgersi a una struttura privata di Viareggio. E qui ha scoperto che per le due radiografie avrebbe dovuto attendere 24 ore di meno ma soprattutto pagare 52 euro invece di 100.
«All'inizio non ci volevo credere - commenta - ho chiesto anche a un amico medico se per caso potesse esserci qualche differenza rilevante sul piano della strumentazione tecnologica utilizzata nelle diverse strutture e quindi qualche differenza sul risultato diagnostico. Nessuna, mi è stato spiegato.La conclusione è che dentro un ospedale farsi fare due lastre - anche se da un radiologo che al di fuori dell’orario di lavoro per cui è pagato dall’Asl opera come un libero professionista - costa il doppio che da un privato. Mi sembra incomprensibile e indecoroso».
Come è possibile? Giriamo la domanda al direttore generale dell’Asl Brunero Baldacchini. «Visite ed esami che vengono svolti in regime di libera professione dai dipendenti dell’Asl all'interno delle strutture dell’azienda sanitaria - spiega - rispondono essenzialmente a logiche di mercato. Le prestazioni del servizio pubblico sono ovviamente stabilite a livello nazionale, su quelle intramoenia invece non possiamo fare più di tanto. L'Asl, oltre a chiedere un rimborso per gli spazi e gli strumenti utilizzati, può fissare dei tetti insuperabili ma non può imporre le tariffe sulle prestazioni svolte in regime di libera professione. Evidentemente se i prezzi sono eccessivi rischiano di finire fuori mercato». Quello che evidentemente sta succedendo per le radiografie.