Il Tirreno

Versilia

Giugno 1820: Viareggio diventa città

Paolo Fornaciari
Giugno 1820: Viareggio diventa città

Maria Luisa firma il decreto. La verità dell'abate Chelini

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 VIAREGGIO. Il 1820 fu un anno importante per la storia di Viareggio. In quell'anno, infatti, entrò in vigore il decreto che stabiliva l'organizzazione delle Comunità dello Stato lucchese, deciso da Maria Luisa di Borbone, Infanta di Spagna e Duchessa di Lucca, in data 18 novembre 1819. Si trattava di un nuovo ordinamento amministrativo, che ordinò in Comunità i vari paesi, dando loro un regolamento che fissava i rapporti dei Comuni con lo Stato, stabiliva la facoltà di imporre i tributi, di prevedere le spese consentite, di compilare i bilanci e di tenere i conti.  La nuova città. Successivamente, nel decreto del 21 maggio dello stesso anno, con il quale Maria Luisa nominò Ippolito Zibibbi Comandante di Marina con l'incarico di "tutti gli affari concernenti la Marina, della costruzione della Nuova Darsena (decisa con decreto del 2 ottobre 1819), del prolungamento dei moli ed escavazione della fossa" si legge che Viareggio si avviava ad essere Città: "Volendo dare prova della Nostra particolare premura per il bene e maggiore prosperità e vantaggio di questa nostra Città di Viareggio". Infatti, il 7 giugno 1820, proprio 190 anni fa, Maria Luisa emanò un decreto che organizzò l'Amministrazione della nuova Città di Viareggio: "Desiderando vivamente di procurare ai nostri amati sudditi con tutti i mezzi a Nostra disposizione i maggiori vantaggi, che possono somministrare loro il commercio e l'industria, dopo di aver elevato Viareggio al rango di Città, abbiamo creduto necessario di organizzare la sua amministrazione nei modi, che al suo nuovo grado, ed alla sua località sono i più convenienti".  Il decreto stabiliva che il territorio del Ducato di Lucca fosse diviso in due Città, Lucca e Viareggio, che formavano due Comunità distinte, ed in altre due Comunità quali erano quelle del Borgo e di Camaiore. La Comunità di Viareggio veniva composta dai Dipartimenti di Viareggio e Montignoso e appartenevano al Dipartimento di Viareggio le Sezioni di Bargecchia, Bozzano, Compignano, Corsanico, Gualdo, Massarosa, Massaciuccoli, Mommio, Montigisno, Pedona, Pieve a Elici, Quiesa, Stiava e Torre del Lago.  Il Governatore. Poi, con decreto del 1 agosto fu nominato Governatore della Città di Viareggio Giuseppe Pellegrino Frediani, già Consigliere di Stato e Direttore del Monte di Pietà e alla carica Segretario del Governatore fu posto Bonifazio del Beccaro che aveva già ricoperto la carica di segretario del Gonfaloniere di Camaiore. Il Governo di Maria Luisa fu veramente provvido nei confronti della nostra città. Infatti, oltre ad aver stimolato la sua crescita ed il suo sviluppo, con decreto del 14 luglio 1823 ne aumentò ulteriormente l'importanza amministrativa. Furono, infatti, riunite in un solo Circondario le due Comunità di Camaiore e Viareggio, con a capo quest'ultima: "Considerando che la riunione di tutta la parte marittima del Nostro Ducato sotto la Governativa amministrazione da Noi stabilita per la Comunità di Viareggo giova allo scopo di rendere prospera quella Città ed agevole al tempo stesso a tutti gli abitanti di detta parte il disbrigo di quelli interessi per i quali debbono oggi recarsi alla Capitale". Inoltre, il 24 settembre 1823, Maria Luisa decretò una nuova organizzazione delle amministrazioni locali del Ducato, ma rimasero escluse Lucca e Viareggio che "Continueranno ad essere rappresentate come lo sono attualmente", a riprova che Viareggio era assurta a secondo polo di attenzione del Ducato e beneficiava delle stese cure che erano rivolte a Lucca.  A Maria Luisa, che si spense il 13 marzo 1824, succedette nella guida del Ducato il figlio Carlo Lodovico che, purtroppo, non portò avanti la stessa politica della madre nei confronti di Viareggio. Secondo la storiografia locale la duchessa Maria Luisa è solitamente ricordata principalmente per aver elevato Viareggio al rango di "città" e per la predilezione della Sovrana per il nostro paese ed è considerata come la "fondatrice" della moderna città.  L'abate Chelini. Fuori del coro risulta la voce dell'abate lucchese Jacopo Chelini, prete di casa della famiglia Sardini che nel suo "Zibaldone lucchese", conservato in Archivio di Stato di Lucca, annotava fatti ed avvenimenti del Ducato. Secondo quanto scrive il Chelini, la vera ragione per la quale Maria Luisa decise di elevare Viareggio a rango di Città non fu per il desiderio di "procurare agli amati sudditi maggiori vantaggi: "Allorquando la nostra Duchessa volle dichiarare Città il paese di Viareggio, niuno poteva persuadersi che piuttosto non avesse dichiarato il Castello di Camaiore come più meritevole per molte ragioni di un tal Titolo. Eccone pertanto i motivi. La Sovrana, colle nozze che aveva concluso del suo figlio Carlo Lodovico con una Principessa di Torino, nelle condizioni di questo matrimonio vi era quella di ratificare il matrimonio nella prima Città che s'incontrava nel territorio lucchese. Ora, come ognuno sa, Lucca (cioè lo Stato lucchese), che non ha per città che Lucca, onde la Duchessa ne creò un'altra Città in Viareggio".  Per il Chelini, Maria Luisa elevò Viareggio al rango di città, perché le condizioni sottoscritte nel contratto di matrimonio tra il figlio Carlo Lodovico e Maria Teresa di Savoia, stabilivano che la sposa doveva essere ricevuta nella prima città del Ducato che avesse toccato. Poiché principessa, che viaggiava per via di mare, sarebbe sbarcata a Viareggio, ecco la necessità di dare a Viareggio, un paese di poco più di tremila abitanti, il titolo di Città.  Le nozze con i Savoia. Per la storia, la sposa di Carlo Lodovico accompagnata dal padre Vittorio Emanuele doveva giungere a Viareggio il 20 agosto 1820, ma le avverse condizioni del mare ritardarono l'arrivo che ebbe luogo solo il 5 settembre, via terra passando da Capezzano per giungere poi a Viareggio, sulla spiaggia dove oggi si trova la piazza D'Azeglio era stato innalzato il padiglione regale, dove erano ad attendere la principessa le autorità, la Duchessa Maria Luisa ed il trepidante sposo.  Per concludere, al di là dei motivi che furono alla base delle decisioni che determinarono l'elevazione di Viareggio al rango di Città, riprendiamo quanto già scritto da Francesco Bergamini: «Quello che è più importante è il fatto che, grazie alle decisioni della Duchessa, ma soprattutto per la politica di governo dei suoi Ministri illuminati, Viareggio iniziò la sua ascesa verso un futuro di importante centro marinaro e turistico-balneare».  

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