Il Tirreno

Toscana

La tragedia

Grosseto, morto a 37 anni prima dello sfratto: la solitudine, i post sui social e le citazioni dai film

di Matteo Scardigli

	L'interno della casa
L'interno della casa

La vittima non rispondeva al citofono: è stato trovato senza vita tra i sacchi dell'immondizia

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GROSSETO. «Non c’è scampo: sono nato per essere solo», aveva scritto sui social citando il drammatico personaggio di Travis Bickle interpretato da Robert De Niro in “Taxi Driver”. Nessuno lo ha aiutato né gli è stato accanto, o almeno non a sufficienza per evitare la tragedia scoperta nella mattina di ieri, giovedì 13 novembre, alle porte del centro storico di Grosseto, quando tra i sacchi dell’immondizia ammucchiati in ogni stanza di un appartamento è stato trovato il corpo di un 37enne grossetano.

La tragedia

L’ufficiale giudiziario si era presentato alla sua porta per dare esecuzione alla procedura di sfratto avviata mesi prima, ma non ricevendo risposta ha richiesto come da prassi l’intervento delle forze dell’ordine e dei soccorritori. Sul posto i carabinieri, l’ambulanza della Misericordia e la polizia: effettuato l’accesso all’abitazione, non si è potuto fare altro che constatare il decesso. Le circostanze hanno fatto subito pensare a un gesto volontario compiuto all’apice di una situazione di profondo disagio, ma sono state comunque attivate delle indagini. Una tragedia che ha scosso non solo la Maremma, perché si tratta di un dramma che purtroppo è già avvenuto in passato e rischia di ripetersi.

La solitudine

La storia di Paolo (nome di fantasia) fa tremare i polsi. In passato l’uomo aveva avuto non pochi problemi a mantenere un impiego, ma tramite un amico ultimamente era riuscito a trovare un lavoro stabile. Con gli amici di un negozio in centro storico di cui era un assiduo frequentatore non si era mai aperto o sfogato, né aveva dato modo di immaginare lo stato in cui viveva, al limite della sopravvivenza, circondato dai rifiuti.

Il proprio malessere lo aveva affidato ai social: nei suoi post sono frequenti i riferimenti alle dipendenze e all’isolamento e rimandi a personaggi di animazione, cinema e musica nei quali si rispecchiava. Come Bickle, appunto, ma anche lo struggente Mike Renton interpretato da Ewan McGregor in “Trainspotting”, o Kurt Cobain, frontman dei Nirvana morto suicida.

Il trentasettenne, venerdì scorso, dopo essere sparito per un paio di giorni, si era fatto vedere l’ultima volta al negozio, dove era sempre bene accolto; ma non aveva fatto parola dello sfratto imminente.

L’avvocato dello stabile

«Ho potuto constatare con i miei occhi un contesto di estremo degrado, derivante anche dalla condizione familiare. Non aveva acqua corrente né gas e per mangiare ordinava cibo da asporto, lo si è potuto dedurre dalle numerose ricevute che sono state rinvenute all’interno dei sacconi», premette Tommaso Spada, avvocato del Foro di Roma che tutela la proprietà e che racconta: «A suo tempo si era cercata una soluzione per far sì che lasciasse l’appartamento di propria volontà, anche soprassedendo sul canone arretrato. Nessuno si sarebbe potuto aspettare un simile epilogo, tantomeno l’ufficiale giudiziario coi suoi quarant’anni di carriera. Ma la tragedia – sottolinea – è figlia di una situazione di abbandono: non doveva essere lasciato da solo».

La rabbia della mamma

Ieri mattina gli agenti avevano poi chiamato i colleghi della Scientifica per effettuare i rilievi. Nel frattempo è stata rintracciata la madre, giunta a casa del figlio circa un’ora dopo. Appresa la notizia, la donna è entrata in un forte stato di agitazione che si è protratto per diversi minuti durante i quali ha inveito a gran voce contro le auto in sosta e chiunque si trovasse di fonte. Successivamente ha accusato un malore: per aiutarla è intervenuta la Croce rossa.

Pubblico ministero di turno nella giornata di ieri era il sostituto procuratore Carmine Nuzzo. Al termine del sopralluogo l’abitazione è stata messa sotto sequestro ed è stata disposta la pietosa opera di rimozione della salma, trasportata all’obitorio e messa a disposizione dell’autorità giudiziaria.

«Non possiamo ridurre ciò che è accaduto a un episodio isolato», ha premesso a caldo Antonio Terribile, segretario provinciale del Sunia, inquadrando la tragedia come una «conseguenza diretta di anni di disattenzione e di tagli alle politiche di sostegno all’affitto e alla morosità incolpevole, che hanno lasciato migliaia di famiglie e persone fragili senza alcuna rete di protezione». 

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