Arezzo, morto a 2 anni all’asilo: cinque persone indagate – Anche la maestra che ha soccorso il piccolo Leonardo: il motivo
La magistratura procede con l’ipotesi di omicidio colposo, puntando a chiarire la dinamica dell’incidente e le eventuali responsabilità legate alla vigilanza sui bambini
AREZZO. Sono cinque le educatrici finite sotto indagine per la morte del piccolo Leonardo Ricci, il bimbo di due anni deceduto all’asilo nido “Ambarabà Ciccì Coccò” di Soci, frazione di Bibbiena, in provincia di Arezzo. Gli avvisi di garanzia, notificati dai carabinieri nelle ultime ore, sono considerati un atto dovuto per consentire alle maestre di partecipare all’autopsia disposta dal pm Angela Masiello della procura di Arezzo.
L’inchiesta per omicidio colposo
La magistratura procede con l’ipotesi di omicidio colposo, puntando a chiarire la dinamica dell’incidente e le eventuali responsabilità legate alla vigilanza sui bambini. Tra le indagate figura anche l’insegnante che per prima ha tentato di soccorrere il piccolo.
La nuova ricostruzione
Secondo gli investigatori, Leo non stava correndo ma potrebbe essersi arrampicato sugli arbusti della piccola area verde esterna, chiamata dai genitori “il bosco”. In quel momento il cappuccio della felpa si sarebbe impigliato, provocando il soffocamento. Gli inquirenti stanno verificando quanto tempo sia trascorso prima che qualcuno si accorgesse dell’accaduto e se la zona fosse adeguatamente visibile e sicura.
Scuola sotto sequestro
L’asilo resta sotto sequestro. I carabinieri stanno acquisendo anche le immagini di una telecamera privata che si affaccia sul cortile, per capire se possa fornire elementi utili alla ricostruzione.
La comunità sotto choc
La tragedia ha sconvolto la comunità di Soci, che si è stretta attorno alla famiglia del bambino. Il paese continua a chiedere verità e giustizia per una vicenda che ha lasciato tutti senza parole.
La posizione della cooperativa
La cooperativa sociale Koinè, che gestisce la struttura, ha istituito una commissione interna per chiarire ogni dettaglio. In una nota ha ribadito la piena collaborazione con gli inquirenti e ha precisato che al momento dell’incidente erano presenti 14 addetti tra educatrici, assistenti e personale di cucina. Il rapporto numerico con i 60 bambini era conforme alla normativa vigente. La pianta coinvolta nell’incidente, sottolinea la cooperativa, faceva parte di un progetto didattico e riceveva manutenzione regolare.
Verso la ricerca della verità
La commissione interna avvierà incontri con le operatrici per contribuire alla ricostruzione dei fatti. Intanto, la comunità di Soci resta unita nel dolore e riflette su una tragedia che ha segnato profondamente il paese.
