Ryanair a Giani: «L’addizionale municipale frena lo sviluppo e va eliminata». Come nasce la tassa e quanto “pesa”
Appello della compagnia aerea irlandese al confermato presidente della Regione
PISA. «Con l’addizionale municipale non ci potrà essere ulteriore sviluppo». Per il momento è un semplice appello – rivolto soprattutto al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani all’indomani della sua rielezione –, ma già dal prossimo anno potrebbe tramutarsi in qualcosa di concreto. Come già accaduto a Roma, dove Ryanair ha deciso di diminuire il numero di aerei basati e di “dimagrire” il network di rotte. E anche a Pisa, la principale compagnia aerea low-cost potrebbe scrivere un nuovo capitolo della “guerra” in atto con il governo e le Regioni per l’abolizione dell’addizionale municipale, la «tassa occulta» che negli scali toscani pesa per 6,5 euro (il minimo) su ogni biglietto.
Non un ridimensionamento – almeno per il momento – quello “minacciato” per il Galilei, ma una possibile “frenata” nello sviluppo di collegamenti e investimenti che il vettore irlandese ha messo in campo ininterrottamente da 27 anni, trasportando oltre 57 milioni di passeggeri.
«La Regione Toscana, in accordo con il governo, può decidere di eliminare l’addizionale municipale e rendere il territorio regionale, a partire da Pisa, ancora più competitivo e attrattivo, attirando nuovi investimenti, attivando più posti di lavoro e richiamando più turismo – sottolinea Fabrizio Francioni, head of communications Italy Ryanair appellandosi al presidente Giani –. La Regione Toscana potrebbe seguire l’esempio di Abruzzo, Calabria, Friuli-Venezia Giulia e Sicilia (dove la tassa è stata eliminata per gli aeroporti con un traffico fino a cinque milioni di passeggeri). L’addizionale municipale ha ben poco di comunale: solo il 5% finisce nelle casse degli enti locali, ma rappresenta un grande limite allo sviluppo e al traffico passeggeri»
Istituita nel 2004 (in origine “pesava” per 1 euro su ogni biglietto) per “risarcire” i Comuni aeroportuali del danno acustico e ambientale causato dal rumore degli aerei, l’addizionale oggi rappresenta una vera e propria tassa che finanzia anche l’Inps, il servizio antincendio negli aeroporti, il Fondo di solidarietà per il settore del trasporto aereo e l’Enav. «L’abolizione dell’addizionale municipale permetterebbe ad una compagnia come Ryanair investimenti per quattro miliardi di dollari in Italia, aggiungendo 40 nuovi velivoli negli aeroporti italiani e portando così il suo traffico da e per il Paese a 80 milioni di passeggeri all’anno (20 milioni aggiuntivi rispetto agli attuali, ndr) attraverso l’attivazione di 250 nuove rotte e la creazione di 1.500 nuovi posti di lavoro», aggiunge Francioni.
Uno sviluppo, quello immaginato da Ryanair – che ha l’obiettivo di raggiungere 206 milioni di passeggeri trasportati in Europa nel 2026 e 300 milioni nel 2034 – che dopo Roma (dove l’addizionale municipale è lievitata a 7,5 euro, aumentati i costi di accesso e imposto un limite ai voli nello scalo di Ciampino) potrebbe essere frenato per spingere il governo all’abolizione di quella che Ryanair definisce una «tassa occulta» che «pesa sui passeggeri» e la «crescita» di settori chiave per l’economia italiana, a partire dal turismo.