Il Tirreno

Toscana

L’intervista

Al mare a ottobre? Il titolare dello storico bagno di Forte: «Vi dico perché la Versilia è la nuova Africa per il turismo in autunno»

di Francesco Paletti
Persone al mare a Livorno a ottobre e Roberto Santini
Persone al mare a Livorno a ottobre e Roberto Santini

Il balneare e i piani per allungare la stagione: «Prolungandola, avremmo la possibilità di allungare anche i contratti»

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FORTE DEI MARMI. «Il mare ad ottobre? Si può fare e può anche essere un’opportunità per i dipendenti degli stabilimenti balneari». Parola di Roberto Santini, proprietario e amministratore delegato del Bagno Piero, aperto dal 1933 sulla battigia di Forte dei Marmi.

Perché il riferimento ai lavoratori?

«È uno dei problemi che abbiamo: si faticano a trovare personale con esperienza, non tanto per gli stipendi bassi, quanto perché i contratti sono troppo brevi. Difficile che lavoratori specializzati nel settore, ma anche con famiglia a carico e spesso anche un mutuo da pagare, accettino contratti di tre o quattro mesi. Prolungando la stagione, avremmo la possibilità di allungare anche i contratti. Però bisogna lavorarci e c’è bisogno anche del supporto delle amministrazioni pubbliche».

Le famiglie continuano a venire anche in queste settimane?

«Bisogna distinguere. La Versilia è anche terra di seconde case: chi ne ha una da queste parti, quando ci sono dei fine settimana di sole viene anche ad ottobre. Però, per adesso, non riusciamo a intercettare nuovi flussi turistici, anche se qualche opportunità ci sarebbe».

A cosa sta pensando?

«Ai turisti dell’Europa settentrionale. Per loro il nostro mare a ottobre, ma pure quello di primavera, può essere una prospettiva interessante. Una parte di loro, in questo periodo, era solita muoversi verso l’Africa settentrionale, ma è un’area che ora è diventata un po’ insicura per le tensioni internazionali. Potremmo provare a cogliere l’occasione».

Per farlo che cosa servirebbe?

«Tante cose ad onor del vero. Intanto le infrastrutture. Per il turismo culturale e congressuale, ma anche per quello sportivo. Poi gli eventi di qualità anche nei periodi autunnali e primaverili. E soprattutto la capacità di fare sistema andando un po’ oltre la logica dei campanili».

Ossia?

«Da noi non si parte da zero. Alcune delle cose cui ho accennato le abbiamo. Altre mancano ma ci sono le capacità per dotarcene. Ma tutto questo può funzionare se consideriamo la Versilia come un territorio unico dal punto di vista dell’offerta turistica, promuovendo e sostenendo sinergie fra un comune e l’altro e fra settori diversi. Perché se vengono tre persone in più al mare, magari verranno da me, al Bagno Piero, ma probabilmente avranno anche il desiderio di visitare un museo, seguire un concerto, andare a cena in un determinato locale. Insomma la collaborazione e il coordinamento credo che possano andare a vantaggio di tutti. E penso che questo possa essere proprio il ruolo delle pubbliche amministrazioni».

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