Pontedera, sindaco e consiglieri del Pd pronti a sospendersi dal partito se non viene candidata Luca
Acque agitate nel Partito Democratico per l'esclusione di Sonia Luca, ma per cambiare le liste c'è ancora un po' di tempo. E viene sospesa la Festa dell'Unità
Una giornata attaccati al telefono sull’asse Pontedera-Roma non è bastata. Fiumi di parole e soprattutto di chat e messaggi: da una parte i vertici del Pd di Pontedera, in testa il segretario comunale Francesco Papiani, dall’altra il responsabile organizzazione dei dem nazionali Igor Taruffi, il dirigente che il giorno prima aveva chiesto, e ottenuto, dai democratici della città della Piaggio, il rinvio dell’assemblea comunale, inizialmente fissata per martedì sera. Deve ancora aspettare Sonia Luca, l’assessora pontederese alla casa e al bilancio, fino a lunedì sera anche candidata in pectore al consiglio regionale nella lista pisana, espressione dell’area riformista del Pd, per sapere se potrà essere “reinserita” e partecipare alla competizione elettorale, dopo l’esclusione della direzione regionale nel corso della riunione di lunedì sera.
Tempo ce n’è: per completare e correggere le liste si può arrivare fino a sabato 13. Ma il nulla di fatto con cui si è chiusa la giornata di ieri ha fatto infuriare il Pd pontederese la cui protesta è passata al vie di fatto. Con due decisioni destinate, comunque, a lasciare strascichi. Prima hanno sospeso la Festa dell’Unità del popolare quartiere di “Fuori del Ponte”, organizzata dalla storica sezione “Bertelli”, che sarebbe dovuta iniziare proprio ieri e fungere anche da trampolino di lancio per la candidatura della Luca, protagonista dei dibattiti e delle tavole rotonde in programma in tutte e tre le serate. Più tardi, alle 21. 30, era in programma l’assemblea comunale in cui, mezzora prima dell’inizio, tutto il gruppo dirigente ha preannunciato la decisione di autosospendersi dal partito. Non solo il segretario comunale e i suoi collaboratori, ma anche il sindaco Franconi e tutti gli assessori e i consiglieri comunali del Pd. Il motivo è nel documento sottoscritto due giorni fa da undici sindaci che definiscono «inspiegabile» l’esclusione di Sonia Luca perché va contro «le indicazioni espresse in maniera unanime a livello territoriale». Non importa se la capolista è Alessandra Nardini, assessora regionale all’istruzione e nata e cresciuta politicamente proprio in Valdera.
Il messaggio è chiaro: almeno per l’area riformista di questa parte della provincia pisana non è lei, schleiniana della prima ora, la rappresentante del territorio nella lista Pd. Vie d’uscite, invero, ce ne sarebbero. O, comunque, sono state discusse per tutta la giornata: la più “chiacchierata” riguarda la rinuncia alla candidatura di Katia Lazzereschi (che avrebbe già dato il suo benestare) per far posto proprio a Sonia Luca.
Un’altra prevederebbe sì la candidatura dell’assessora pontederese ma non nella lista del Pd, bensì in quella riformista che sostiene Giani. Il risultato, comunque, è che non c’è pace sotto il cielo del Pd pisano, neppure dopo il commissariamento. Beninteso non è solo all’ombra della Torre, comunque, che le acque sono agitate. Anche a Lucca la rinuncia della consigliera regionale uscente Valeria Mercanti e l’esclusione dell’ex sindaco di Capannori Luca Menesini stanno sollevando un polverone Soprattutto per un motivo: il Pd rischia seriamente di non esprimere alcun consigliere regionale in rappresentanza della città e della Piana lucchese, il cuore della provincia. Fa discutere, però, anche la decisione della direzione regionale dem di optare per il listino bloccato, una scelta criticata anche dal senatore Dario Parrini. Con toni moderati, ma anche concetti fermi: «Sulla costruzione delle liste mi sembra che sia stato fatto un buon lavoro, ma il listino era da evitare – ha detto-: è una possibilità prevista dalla legge regionale elettorale del 2014, ma il Pd rivendicò di non usarlo sia nel 2015 che nel 2020 e avrebbe dovuto fare la stessa cosa anche stavolta per due motivi fra loro collegati: per ridare agli elettori il potere di scelta nella determinazione dei consiglieri e per fare in modo che i candidati si confrontino direttamente con i cittadini durante la campagna elettorale».