Sigaretta in spiaggia, il pediatra: «Il fumo per i bambini è veleno anche all’aperto. Vi spiego gli effetti»
Tra salubrità, esempi e progetti virtuosi: la nostra intervista al pediatra Italo Farnetani
«Che effetto fa il fumo di sigaretta sui bambini? Io faccio sempre un paragone: se l’allattamento fa bene a tutto, il fumo fa male a tutto».
Il professore Italo Farnetani, pediatra aretino, nel 2008 ha inventato la Bandiera Verde, il riconoscimento assegnato dai pediatri italiani alle spiagge a misura di bambino. E da anni si batte contro il fumo in spiaggia. Anche quest’anno rinnova l’appello ai sindaci a emanare ordinanze anti-sigaretta in spiaggia.
Farnetani, l’argomento non è nuovo per lei, giusto?
«Da cittadino onorario di San Benedetto del Tronto ricordo che quel comune che è stato tra i primi a introdurre il divieto di fumo in spiaggia. Ricordo che dovettero specificare che il divieto si estendeva fino a 300 metri dalla costa. Ma il primo Comune in assoluto è stato San Michele al Tagliamento per la spiaggia di Bibione».
Spiaggia, mare, aria buona: una sigaretta è davvero così nociva in un ambiente così aperto?
«Il problema è questo. Prendiamo una spiaggia toscana come quella di Marina di Grosseto o quella di Principina a mare, che hanno dietro la pineta. Il mix di aria buona dal mare, che umidifica e raffredda l’aria, e dalla pineta, che la purifica, è un aerosol fisiologico per un bambino. Se ci metti lo smog e pure la sigaretta, insozzi questo mix».
Ci sono altre ragioni?
«Certamente. Il filtro di una sigaretta è quasi indistruttibile. E da quando butti un mozzicone per terra, c’è il rischio che ti ustioni. Un bambino piccolo potrebbe anche metterselo in bocca».
I fumatori potrebbero obiettare: siamo all’aria aperta.
«Ma l’assembramento in spiaggia conta. Nelle spiagge affollate non c’è questa grande dispersione. Anche all’aperto il fumo viene respirato».
Il suo è un appello per proteggere i bambini. Qual è l’età più a rischio?
«Fa male già quando si è nella pancia della mamma. Se la donna è un’accanita tabagista, il peso del bambino può diminuire anche di 300-400 grammi».
Cosa succede, dal punto di vista fisiologico, quando un bambino respira il fumo?
«Oltre a essere cancerogeno, il fumo si deposita nei polmoni e ne riduce l’efficienza. I polmoni, insomma, non sono più perfetti. Un’esposizione prolungata alla lunga dà difficoltà a respirare e aumenta la probabilità di sviluppare tumori».
Perché per i bambini è più pericoloso?
«Perché il bambino è in crescita, i suoi organi sono più piccoli. Quindi a parità di esposizione, il danno è più alto. Non a caso i bambini hanno la tosse più spesso degli adulti».
Il fatto che le temperature siano sempre più alte incide in qualche modo?
«Assolutamente sì. Con il cambiamento climatico stiamo andando verso temperature esterne anche di 40 gradi, a fronte della temperatura interna del corpo che è di 36 gradi. Quindi già abbiamo il problema di dover respirare aria calda e spesso inquinata. Se poi ci metti anche il fumo…».
Altri elementi che dovrebbero scoraggiare il fumare in spiaggia?
«È un cattivo esempio per il bambino vedere un adulto che fuma. Una volta nei film quando un personaggio doveva prendere una decisione importante, si accendeva una sigaretta. Era un gesto legato a un momento topico, o a una persona importante o potente. E dava un messaggio sbagliato».
Nell’assegnazione della Bandiera Verde considerate anche la presenza di ordinanze antifumo?
«No, non è tra i parametri che al momento prendiamo in considerazione».
Perché?
«Perché purtroppo i Comuni che hanno questo tipo di ordinanza sono molto pochi. Per questo abbiamo scelto di adottare una comunicazione positiva, dando risalto ai Comuni che stanno facendo bene, prevedendo l’ordinanza».
Il suo appello a sindaci e sindache “distratti”?
«Se volete fare del bene ai bambini, fate l’ordinanza antifumo in spiaggia. Oltre a salvaguardare la salute dei piccoli, vedrete che aumenteranno le presenze».
E se il sindaco è lui stesso un fumatore?
«Dico solo questo: ad Alba Adriatica, in provincia di Teramo, in Abruzzo, questo tipo di ordinanza l’abbiamo fatta con l’assessore Nicolino Colonnelli che è un accanito fumatore. Ma ne ha riconosciuto la bontà e l’ha fatta».
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