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Allarme alcol

Malamovida, un “recinto” per smaltire la sbornia: come funziona il progetto "salva giovani" di Prato

di Paolo Nencioni e Federico Lazzotti

	La zona dove a Prato sarà allestito il tendone post sballo
La zona dove a Prato sarà allestito il tendone post sballo

Gli ultimi episodi a Montecatini e Livorno: all’isola di Capraia previsto il “coprifuoco” per i locali. I dati choc del consumo di alcolici tra i minori in Toscana: ecco chi beve di più e a che età

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PRATO. L’ultimo video-denuncia girato nel caratteristico quartiere della Venezia, a Livorno, racconta di una decina di ragazzi che a tarda notte – sotto l’effetto dell’alcol – passeggia urlando e sbattendo un cartello stradale per terra, poi su dei cassonetti della spazzatura, fino a gettarlo, infine, in acqua. A Montecatini, invece, la Municipale l’altra sera è dovuta intervenire alla Pineta perché alcuni ragazzi hanno avuto la brillante idea di accendere un barbecue in mezzo alla città.

Di esempi di malamovida ce ne sono, purtroppo, ogni notte. Perfino nella piccola isola di Capraia dove il commissario prefettizio ha addirittura deciso di imporre il coprifuoco a tutti i locali alle 1, 30 innescando il malcontento di giovani e commercianti. Se non bastasse la cronaca a raccontare che il binomio adolescenti -alcol può creare delle criticità, ci sono i dati.

Giovani e alcol: il report

Quelli del rapporto “La salute dei toscani: stili di vita e fattori di rischio nel 2024”, pubblicato dall’Ars – l’Agenzia regionale per la salute – lo scorso febbraio fa venire i brividi: solo 3 quindicenni su dieci, in Toscana, dichiarano di non aver mai bevuto alcol. Significa che sette su dieci lo hanno fatto. E il 28% delle ragazze toscane di 15 anni dichiara di essersi ubriacata almeno due volte, contro il 15% dei coetanei maschi. La situazione peggiora a 17 anni. Il 58, 2% delle ragazze toscane di questa età dichiara di essersi ubriacata due o più volte nella vita, circa quattro punti percentuali in più rispetto al dato relativo ai coetanei maschi, tra i quali questa esperienza riguarda il 54, 3%.

Il recinto per smaltire la sbornia

È in questo contesto che nasce l’iniziativa del Comune di Prato per rimettere in carreggiata quei giovani che nelle serate della movida esagerano con l’alcol. L’idea del “chill out” (“rilassati”, “non ti agitare”) è semplice e potrebbe funzionare: si tratta di un gazebo da installare in piazza del Comune dove attirare i giovani un po’ sballati che vogliono solo stare chill, cioè riprendersi dalla “botta” prima di guidare verso casa. Il progetto è stato affidato con una determinazione del 16 luglio alla Cooperativa Cat di Firenze, che di chill out si occupa da qualche anno. Lo faceva già nel 2019 in piazza Santo Spirito a Firenze, che quanto a “malamovida” non ha nulla da invidiare a Prato. Anzi. Attingendo a una parte del finanziamento di 75mila euro ricevuto dalla Regione al progetto Percorsi, il Comune di Prato ha commissionato alla Cat sei uscite serali da fissare tra luglio e ottobre. Due di queste serate prevedono una “silent disco” in piazza Santa Maria delle Carceri, musica ascoltata solo in cuffia, e così saranno contenti anche quei residenti che si lamentano per il troppo rumore (ma le strade intorno alla piazza non verranno certamente silenziate). Quattro serate invece saranno dedicate a un’opera di sensibilizzazione verso i titolari dei locali notturni e, appunto, allo spazio “chill out” in piazza del Comune, «uno spazio inclusivo – si spiega – dove le persone in stato di ebbrezza potranno trovare un luogo sicuro per recuperare sotto la supervisione di operatori specializzati, evitando così di mettere a rischio se stesse o altri, ad esempio, guidando in condizioni non sicure». Quanto ai gestori dei locali, si vogliono diffondere «pratiche di gestione consapevole della clientela, incoraggiando un atteggiamento proattivo nel riconoscere e affrontare situazioni di potenziale pericolo».

I casi di malamovida

Un’azione quanto mai necessaria in una movida come quella pratese che si è molto sviluppata negli ultimi anni e che lo scorso 24 maggio ha rischiato di sfociare in tragedia quando il diciottenne Giulio Tarducci di Campi Bisenzio è finito in coma in seguito a un’aggressione da parte di un sedicenne in piazzetta Buonamici. In una piazzetta, peraltro, dove la Questura aveva appena chiuso un bar che serviva alcolici ai minorenni, a conferma che le chiusure da sole non bastano perché l’alcol, come l’acqua, trova sempre un modo per circolare. Il progetto contro la malamovida è arrivato un po’ fuori tempo massimo (anche per colpa del terremoto giudiziario che ha spazzato via la giunta della sindaca Bugetti, indagata per corruzione) perché il centro di Prato si sta svuotando e si rianimerà solo alla fine di agosto. Ma a settembre e ottobre potrebbe rivelarsi utile per far stare chill un tot di ragazzi che spesso diventano un po’ troppo hot.

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